Overture

Questo video d’apertura resta sempre in cima, perché tutte le volte che ne hai bisogno puoi guardarlo. Ma non fermarti qui: il resto cerco di aggiornarlo periodicamente.

Viviamo in un tempo in cui raccontare qualcosa di positivo desta sospetto. Credo che dovremmo abbassare le nostre difese e cercare ciò che in mezzo all’inferno non è inferno, farlo durare e dargli spazio, come dice il Marco Polo creato da uno scrittore a me caro. Questo però richiede coraggio, perché accogliere qualcosa di bello, vero, buono, cioè riconoscerlo come bello, vero, buono, significa mettersi in gioco personalmente per difendere e ampliare quel bello, vero, buono. Il cinismo è scorciatoia che ripara dal coinvolgimento personale e dal conseguente impegno, e a volte sembra un rifugio comodo, ma alla lunga inaridisce. Invece non nascondersi l’inferno e far crescere qualcosa di bello, lì in mezzo, è molto più appassionante. Per me questo si fa vita di tutti giorni in due modi: come insegnante, ascoltando e ampliando persone, e come scrittore, ascoltando e ampliando personaggi. Faticoso, ma entusiasmante.

La data del post? Il giorno in cui ho visto la luce per la prima volta. Per questo non sono cinico: perché mi è piaciuto, anche se ci ho pianto sopra.

15 aprile 2025

Ultimo banco 241. Che cosa ha visto?

La scorsa settimana ho incontrato un migliaio di ragazzi di diverse scuole superiori che andranno a Siracusa per le tragedie greche in programma: Edipo a Colono ed Elettra. Dovevo raccontare […]

8 aprile 2025

Ultimo banco 240. Luce verde

Il 10 aprile di 100 anni fa usciva uno dei romanzi più belli del XX secolo, per come è scritto e per ciò che vi è scritto (che poi è […]

1 aprile 2025

Ultimo banco 239. Abolescenza

L’acclamata miniserie «Adolescence» mostra che oggi i ragazzi strutturano l’identità online, cioè privi dei corpi. Le quattro puntate sono virtuosisticamente girate in piano sequenza, un’unica ripresa senza stacchi in cui […]

25 marzo 2025

Ultimo banco 238. All’altezza

Salgo sulla metropolitana e mi impongo un esercizio di stupore, li faccio quando mi sento triste. Infilo il cellulare nella tasca interna del cappotto perché non sia raggiungibile dalla mano […]

18 marzo 2025

Ultimo banco 237. Quest’unica vita

In un recente incontro con studenti mi è stato chiesto: «Come si fa a trovare e custodire la propria identità in un contesto che spinge a stereotiparsi?». Ognuno di noi […]

11 marzo 2025

Ultimo banco 236. Riarmiamoci e partite!

Nel 1953 il mondo era appena uscito dalla guerra e diviso in due sfere di influenza e deterrenza, americana e sovietica, e Philip Dick (per il provocatorio Carrère, che gli […]

4 marzo 2025

Ultimo banco 235. Degli altri non mi frega niente

Mi scrive un ragazzo: “Frequento il terzo anno di università e ho finito la sessione di esami all’apice di una crisi che si protrae da mesi. Prima, durante e dopo […]

25 febbraio 2025

Ultimo banco 234. Prodigi?

Qualche giorno fa mi ha scritto un padre: “Il nostro primogenito, 9 anni, non fa altro che leggere e scrivere. Legge mentre fa colazione, mentre fa pipì e mentre si […]

18 febbraio 2025

Ultimo banco 233. “Suonala ancora, San”

Ad Asterix devo la mia passione per la lettura. Ne divoravo le avventure e l’immancabile finale con il grande banchetto sotto le stelle e Assurancetourix, il bardo stonato, legato e […]

11 febbraio 2025

Ultimo banco 232. Basterebbe una mela

Passeggio tra i sentieri che costeggiano i cortili degli antichi edifici dell’università di Cambridge dove sono stato invitato dalla Italian Society per una conferenza. È domenica mattina, la luce del […]