4 dicembre 2008

Maturazione è tutto

Capita che gli alunni piangano.
Capita che gli alunni piangano a causa tua: un voto.
Sei tentato a fare un passo indietro, eliminando la causa del dolore.
Sarebbe un tradimento: tradiresti te stesso, il tuo lavoro e soprattutto loro.
Il bambino piange per ottenere. Piangendo cerca di rimuovere la causa del dolore.
L’adulto piange per accettare. Accetta il dolore e lo accoglie. Lo fa carne della sua carne. Matura. Dietro ogni dolore c’è una scoperta da fare.
Tieni duro, anche se il cuore ti fa male a vederli piangere. Non c’è maturazione senza dolore.
Tu sei chiamato ad aiutarli a diventare adulti.
E resistere al loro pianto è la crescita che è a te richiesta.

***

EDGARD
Vieni via, vecchio! Qua, dammi la mano!

GLOUCESTER
Amico, io da qui non muovo un passo;
un uomo può putrefarsi anche qui.

EDGARD
Che! Ancora e sempre cattivi pensieri?
L’uomo deve aspettare con pazienza
il suo momento di uscire dal mondo,
come aspetta il momento per entrarci.
Maturazione è tutto. Andiamo, via!

GLOUCESTER
E anche questo è vero.

Shakespeare – Re Lear, atto V scena 2

7 risposte a “Maturazione è tutto”

  1. Vanda ha detto:

    Secondo me, sarebbe bello se all’alunno piangente fosse offerta la possibilità di capire i suoi errori,in separata sede,o anche solo in disparte,piuttosto anche alla cattedra,così che possa capire e poi migliorare,altrimenti a che serve il brutto voto senza la scala per risalire?E’ molto semplice girare la testa e dire che piangere fa bene.L’hanno sempre detto che piangere fà gli occhi belli!Ma secondo me non è vero!!!
    Non vorrei pensare che una delle tante insegnanti, alle quali penso ancora con orrore ,abbia avuto ragione a dire, a noi genitori, che nostra figlia era troppo felice e attaccata alla famiglia e che così non era preparata a soffrire!A me ha fatto piangere di rabbia!

  2. Prof 2.0 ha detto:

    vanda: il chiarimento lo do per scontato… e in separata sede anche. Siamo in perfetta sintonia.

  3. Anonymous ha detto:

    huahua..
    è vero u.u

  4. $ilviett@ ha detto:

    Mi è capitato tante volte di piangere per un brutto voto. Sinceramente non l’ho mai fatto per cercare di impietosire i miei prof. In realtà i miei pianti apparentemente inutili e infantili sono sempre stati una specie di autopunizione per aver sbagliato. Non mi ritengo un’irresponsabile, una di quelle che odia la scuola e che quindi se ne frega, quindi prendere un brutto voto mi ha sempre fatto sentire sconfitta. Oltretutto il pianto è sempre stata una delle mie reazioni più frequenti perché il solo pensiero di deludere i miei insegnanti o i miei genitori mi ha sempre messa in crisi. Perciò dopo un brutto voto non mi è mai capitato di “odiare” l’insegnante, bensì me stessa. Eppure senza quelle batoste che mi hanno fatto abbandonare tante volte in fiumi di lacrime non sarei cresciuta. Non che ora sia tanto più matura, ma sicuramente un po’ meno bambina rispetto a prima. Per lo meno ho capito che sbagliare non è poi così drammatico, che si può recuperare. Certo, continuo tutt’ora a pretendere il massimo (e a volte anche di più) da me stessa, però mi sono resa con del fatto che un brutto voto infondo ( ma molto, molto infondo) è utile. Non avrei mai potuto sostenere tutto ciò se i miei prof si fossero lasciati intenerire troppo dalle mie lacrime, se fossero ritornati suoi propri passi per evitarmi quel dolore o per ripulirsi la coscienza. Quindi, anche se suona un po’ strano, penso che sarebbe giusto ringraziare tutti i professori che lasciano piangere i propri alunni e che, così facendo, li fanno crescere davvero.

    PS. Rivolgo il ringraziamento più grande alla mia prof di lettere … senza di lei non sarei mai maturata veramente …

  5. Prof 2.0 ha detto:

    anonimo: colpevole!

    Silvietta: grazie per il tuo bellissimo commento. Lo devo far leggere a qualche alunno. Spero che la tua prof di lettere possa leggere questo commento che hai scritto.

  6. $ilviett@ ha detto:

    1)Penso di dover essere io a ringraziarla. Di cosa? Beh, della sua disponibilità al dialogo e al confronto. Perché, in fin dei conti, un blog significa questo. Ed è ammirevole che lei si sia “messo a nudo” tramite la scrittura (che secondo me è lo strumento migliore), per far riflettere i visitatori.
    2)Poi, credo che in realtà ogni studente, anche se spesso dimostra il contrario, sia grato ai propri insegnati per averlo lasciato piangere dopo un brutto voto. Magari non subito, ma con il senno del poi se ne rendono conto tutti. O quasi…^^
    3) Sinceramente credo che la mia prof di lettere non abbia bisogno di leggere il mio commento per sapere quanto le sono grata per tutto e quanto le voglio bene!!!! Lo sa già fin troppo bene, quant’è importante per me. E sa anche che non la dimenticherà MAI.

  7. Prof 2.0 ha detto:

    Silvietta: grazie!

Rispondi a Prof 2.0 Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.