Antilingua
Per le strade bagnate di Shit City, tra pozzanghere e reliquie di cani maleducati, capita di avvertire conversazioni telefoniche.”Lo so, hai ragione! Dovrei chiamarlo! Ma sai non vorrei essere PUSHY o quelle robe lì”.
Mi piacerebbe fermare questa ragazza e chiederle morettianamente: “Ma tu come parli? Come parli? Le parole sono importanti!”. Avresti potuto dire: insistente, aggressiva, invadente, fastidiosa, ossessionante, ostinata, pertinace, petulante, assillante, asfissiante, importuna, indiscreta, scocciante… a seconda della sfumatura e del contesto, ma PUSHY (da to push: spingere in inglese) no! (cioè per carità con ironia…).
Altrimenti poi trovi gente che dice “absaid” per abside (di una chiesa), “steig” (con g dolce) per stage (francese), “Thomas Men” per il tedesco Thomas Mann, “Bitoven” per Beethoven, “sain dai” per sine die…
Altro grande nemico dell’italiano, oltre agli ingiustificati anglismi, è il burocratese che ha generato mostri come: “ingredientistica”, “frullateria”, “deiezioni canine”, “si effettuano panini”…
Vi propongo allora come presidente del S.U.P.E.R. (Salva Una Parola E Ripetila) di salvare una parola italiana scalzata da un anglismo superfluo (non ce l’ho certo col week end anche se il “fine settimana” me lo godo di più…) o da un burocratese cacofonico.
Per quanto attiene agli anglismi inutili propongo di scalzare “reality show” e usare “spettacolo-realtà”: un tale non senso sarebbe stato così doloroso da pronunciare che se lo avessimo usato dall’inizio forse ci saremmo risparmiati, per pudore quantomeno linguistico, grandi fratelli e isole annesse…
Per il burocratese propongo di eliminare “decesso” e usare “morte”, così evitiamo di nasconderla in tutti i modi questa cosa qui e non la accostiamo ad una cosa che somiglia all’andare in bagno…
Mi hai fatto ridere davvero…non saprei quale parola salvare ora come ora…diciamo che gli skill non piacciono tanto, che parola suggerisci?
Per essere più seri dal burocratese toglierei IVG e chiamerei la cosa come si chiama veramente.
E poi dico ancora buona domenica: mi lascia il pensiero che non c’è solo il cinema o la cena fuori (o nei momenti più fortunati andare a ballare), ma anche l’aspetto religioso e familiare da coltivare…
A presto.
Fioridiarancio
Proprio l’altro giorno il mio docente di Storia del diritto italiano,parlandoci di evoluzione dei linguaggi,rabbrividiva al pensiero di certi tecnicismi tutti giuridici: “dicasi,trattasi…”,e,seppure sommessamente,ci invitava a prendere più spesso in mano libri di poesie che non il “Corpus iuris iustinianei”.
Ciao,Claire.
Questo post mi ha ricordato il libro:”Non ne ho la più squallida idea” di Stefano Bartezzaghi è istruttivo e divertente!
Vi auguro un felice “Fine settimana”!!!
Troviamo un sostituto per il termine “blog”, visto che ci siamo dentro.
Perché quando utilizzo parole più ricercate nel mio eloquio(ma assolutamente normali)la gente mi guarda storto o ride ??? 😉
fioridiarancio: per skill userei tranquillamente abilità, capacità, attitudini, talenti… in base al contesto. Effettivamente “Buona domenica” è proprio bello, se non fosse inquinato dall’omonimo programma tv…
Claire: il tuo prof ha ragione!
Vanda: libro messo in lista. Grazie.
Anonimo: “zibaldone”. Che ne dici?
laquintafiglia: perché l’eloquio che tu ritieni normale suona sin troppo forbito! Segni dei tempi… 😉
nel libro di Arbasino “La vita bassa” pg 105 c’è una continuazione idale all’antilingua.
divertente
mamma e.r.: potevi scriverci qualcosa…
vogliamo parlare della mania di dire “speach” al posto di disocrso?
suona male e sembra pure una cosa un po’ schifosa… ma fa tanto in e managggerr…
Guido: come hai ragione!!! “Speach” è terribile!