24 ottobre 2010

E’ autunno anche lì?

Sto cercando di ridare vitalità a questo blog, perché non sia la semplice cronistoria di articoli usciti altrove. A breve cambierà l’aspetto e spero possa essere tutto più vivo. Comincio con il riciclare qualche post del blog precedente, che alcuni di voi rimpiangono. E un po’ anche io.

Un papà mi ha raccontato che la sua bimba di quasi 4 anni, colpita dalla quantità di foglie rosse e gialle, che tappezzavano il marciapiede dopo una notte di vento e pioggia, gli ha chiesto:
– Perché le foglie cadono?
Il papà comincia a spiegarle cosa è l’autunno: il freddo, il vento, la pioggia, il cielo nuvoloso… La bimba guarda fisso il cielo descritto dal papà con quel nome così poco concreto: “autunno”. Poi si fa pensierosa e indicando un angolo di cielo sopra i palazzi, in cui le nubi si diradano e l’azzurro fa capolino, chiede preoccupata:
– Ma è autunno anche lì?

Mi sono tornati così alla memoria (antologicamente…) tre passi che le foglie le hanno regalate al mondo, leggendovi il segreto dell’esistenza.

“O magnanimo Tidide, perché chiedi la stirpe?
Come è la stirpe delle foglie, così è anche quella degli uomini.
Le foglie, alcune il vento ne versa a terra, altre il bosco
in rigoglio ne genera, quando giunge la stagione della primavera:
così una stirpe di uomini nasce, un’altra s’estingue”

Iliade, VI, 145-149
Le foglie cadono, cadono come da lungi,
come se giardini lontani avvizzissero nei cieli;
cadono con gesto di rifiuto. E nelle notti cade
la terra pesante da tutte le stelle nella solitudine.
Noi tutti cadiamo. Questa mano cade.
E guarda gli altri: è così in tutti.
Eppure c’è Uno che senza fine dolcemente
tiene questo cadere nelle sue mani.

R.M.Rilke, Autunno
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.
G. Ungaretti, Soldati
Poeti e bambini hanno il cuore sottile.
Vorrei essere come loro.

4 risposte a “E’ autunno anche lì?”

  1. Myriam ha detto:

    Questo post mi ha fatto venire in mente due ricordi molto cari, che voglio condividere con i 25 e più lettori di questo blog.
    Ho trascorso l’infanzia in un paesino sui Nebrodi, dove la vita, benchè si fosse agli inizi degli anni ’80, scorreva ancora lenta e soffusa di poesia. Per andare a scuola percorrevo a piedi una lunga discesa, col mio grembiule nero e la cartella sulle spalle, una cartella leggera, con due quaderni e due libri non molto voluminosi: il resto si apprendeva direttamente dalla vita e dalle parole sagge della maestra. All’inizio della discesa, a sinistra, c’era (purtroppo l’hanno tagliato quest’estate) un grande platano le cui foglie, all’inizio dell’autunno, ingiallivano e cadevano. Ogni mattina ne trovavo un tappeto sempre più fitto. E ci passavo sopra, e mi piaceva sentirne il fruscio e quel “crrrrrr” che non riesco a definire a parole. Un giorno, per caso, proprio sotto l’albero, mi raggiunse la maestra Maria e mi disse: “Vedi? questo è l’autunno!”. E mi invitò a percepirlo con tutti i sensi: ascoltare il rumore, osservare il colore delle foglie, respirarne l’odore, prenderne una in mano. E solo adesso comprendo quale grande lezione sia stata.
    L’altro ricordo risale agli anni dell’asilo. Ci avevano fatto imparare una poesia che iniziava così “Foglie rosse e foglie gialle/volano giù come farfalle…”. Una domenica, nella campagna dei nonni, rimasi a lungo a fissare un melo che perdeva le foglie. Poi, con quel candido entusiasmo che è solo dei bambini e dei sognatori, gridai: “Mamma, mamma! Guarda! E’ vera la poesia!”. E forse proprio lì imparai che dei poeti ci si può fidare.

  2. Federica ha detto:

    L’autunno ci regala colori caldi: le foglie sugli alberi trascolorano verso giallo, arancio, rosso. Come una foglia, sento la nostalgia di un’altra terra su cui posarmi e ri-posare. Forse soltanto perché, diversamente da un albero, io so che dopo il silenzio dell’autunno la mia vita sarà ancora, nella luce. La vita acquista senso sapendo che non resteremo per sempre su questa terra. Buon autunno a tutti!

  3. guido m. ha detto:

    Se ne sentiva la mancanza anche dalla corea caro Ale!

  4. Saviana ha detto:

    Perché la natura che si appresta a morire grida con struggente violenza la sua bellezza?
    Perché tanta bellezza prima della morte?
    Forse pregusta un segreto che noi non sappiamo

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