17 luglio 2008

Annibale

Annibale è un quindicenne dal carettere meraviglioso e dalla sensibilità sopra la media. Si trova in quella fase delicata e straordinaria di chi abbandona i panni del bambino e comincia a diventare adulto. Una battaglia si combatte nel suo cuore: la ricerca di quella che lui chiama naturalezza. Vuole essere sè stesso in qualsiasi circostanza, superando l’atteggiamento camaleontico di chi prende il colore degli ambienti in cui si trova, scoprendosi ogni volta diverso e determinato dallo sguardo altrui e non dalla verità su di sè. Il nemico da sconfiggere è l’ansia di essere accettato, che si presenta sotto due forme che Annibale ha descritto perfettamente: da un lato l’autocensura (quando sto con un certo gruppo di amici smetto di usare il congiuntivo…) e dall’altro l’esibizionismo (faccio la cosa piu’ stupida che mi viene chiesta per mettermi al centro dell’attenzione). Si rende conto, con rammarico, di questi comportamenti 20 minuti dopo averli messi in atto, i fili della marionetta si svelano per quello che sono: fili che tolgono la libertà, anche se apparentemente sono causa del movimento e del consenso divertito del pubblico.

Prof 2.0 sa che il ragazzo sta vivendo una fase normalissima dell’adolescenza e che la sua chiarezza di idee è già almeno la metà della soluzione. Sapere contro chi si combatte è metà della vittoria diceva qualcuno. Ma quanta paura nello sguardo di Annibale: smarrimento, timore di non farcela, di non essere accettato, di scoprirsi e farsi conoscere per quello che è ed essere deriso…

Annibale, solo la verità rende liberi e trasforma le marionette in persone. Cercala senza paura e se ti scoraggi vienimi a cercare.

2 risposte a “Annibale”

  1. AleOli ha detto:

    Chi non ha avuto paura come lui? Ma la paura è l’antitesi dell’amore: Annibale, se leggi questo commento, NON AVERE PAURA DI INNAMORARTI DI TE, perchè vedrai come gli altri poi si innamoreranno di tutto ciò che tu sei, tutto, passando sopra agli errori e godendosi la bellezza della tua gioventù e tutte le tue qualità! =)
    ps: se ce la fai avvisami, avrei bisogno d’una mano hihihi

  2. Charles ha detto:

    L’adolescenza è una fase della vita che nel momento in cui l’attraversi può apparire traumatica; tuttavia, quando arrivi alla maturità e oltre, ripensi con dolcezza a quel periodo.
    Rivivo in gran parte le condizioni che sta sperimentando Annibale e, penso, in qualche modo anche gli altri.

    E’ un periodo che oserei definire di “forte sentire”.
    Tutto quel che vedi, che senti, ti colpisce nel profondo. Ci pensi e ripensi, fino a metabolizzarlo.

    All’epoca usavo dire che il mio animo era come una pellicola a 1.000 ASA: ad alta sensibilità, facilmente impressionabile.

    Credo comunque che dentro di noi rimarrà sempre una parte adolescenziale. Ed è forse l’aspetto più fresco è genuino del nostro io.

    Bye,
    Charles

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