6 ottobre 2008

Scuola 2.0

“Prof le dobbiamo chiedere una cosa…” – dice timoroso Rappresentantediclasse.
“Sono tutto orecchi” – risponde Prof 2.0 memore del primo punto del suo decalogo recentemente inaugurato.
“Dopo una votazione sulla quale c’è stato accordo quasi unanime vogliamo chiederle un cambio di orario” – prosegue Rappresentantediclasse dettagliando la proposta.
“Mi sembra una buona proposta, ci penso e ne riparliamo” – risponde Prof 2.0 che deve valutare con calma l’idea della ciurma.Oggi abbiamo dato una picconata alla scuola televisiva. La scuola in cui il prof parla e l’alunno guarda con occhi da pesce bollito senza interagire (e in più con lo svantaggio di non poter cambiare canale…). La scuola in cui il parere del telespettatore non conta nulla.
Sulle macerie di quella scuola, cominciamo a costruire la scuola 2.0. La scuola in cui si pensa, si parla, si propone, si battaglia, si decide, si litiga, si prende l’iniziativa, si cerca un senso a ciò che si fa, si lavora al meglio, si è leali, si è razionali, si è autonomi… si cresce (insieme).

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