5 gennaio 2012
Segnalibri che nessuno ha…
Vi regalo anche i segnalibri!
Se proprio non volete fare le orecchie alle pagine (sì io ho questa abitudine, perché in quelle pagine con le orecchie i libri mi ascoltano, proprio con quelle orecchie) vi regalo due segnalibri per gentile concessione del disegnatore (Gabriele Orlando) del video di “Cose che nessuno sa”.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=BPZvmh8Q_mU&list=UU3xPJ2R3A_ODCPRaozytd9g&index=1&feature=plcp[/youtube]
Grazie! Io non faccio le orecchie…però mi piace l’idea che grazie a quelle i Libri ti Ascoltano!!! Meraviglioso.
non bastano 3 segnalibri per tutte le pagine del tuo libro in cui dovrei metterne uno :)ci sono troppe cose su cui bisogna fermarsi e ritornare…meglio le orecchie a questo punto!! io preferisco sottolineare…grazie ancora per i tuoi libri!! (c’è un solo problema: io ora cosa leggo?)
Grazie mille di questa stupenda idea,sono particolarmente attratta dai segnalibri che conservo e spesso dimentico tra le pagine lette.
Complimenti per i tuoi romanzi, uno più avvincente dell’altro!
Ti auguro un felice 2012 e buon lavoro!
P.S Spero verrai a presentare la tua nuova “creatura” a
Vignola (Modena)
Grazie, sei sempre un gradino piu’ in alto!
Ne stamperò uno per ogni pagina dove c’e’ nonna Teresa: le sue “perle……di saggezza” mi ricordano mia madre, che le ripete tali e quali alla nonna di Margherita….
Sai, anch’io faccio le orecchie ai libri, ma non ho mai pensato che potessero ascoltare … quelle piegoline all’ingiù mi sembrano inchini, una sorta di omaggio a chi ha messo, nero su bianco, proprio quel pensiero che io non riuscivo a spiegare. Grazie !!
hahahaaa sei un mitoo;ho prenotato il libroooooooo e non vedo l’ora di leggerlo.
Gent.mo professore, davvero deliziosa l’idea dei segnalibri. Come delizioso è il predatore che in fondo sembra rincorrere la “sua” conchiglia per abbracciarla. Prendo spunto da quest’immagine perché la teoria degli abbracci è il frutto immediato nato dalla lettura del suo libro. L’ho raccontata alla mia numero 3, anni 10, che da allora ogni giorno mi si avvicina, dalle quattro alle dodici volte, e mi dice: “Mamma, un abbraccio, subito… altrimenti non sopravvivo!” Così gli abbracci, che già c’erano, hanno un sapore tutto nuovo. Complimenti, professore, per quello che dice e per come lo dice. Anche i miei numeri 1 e 2 (che sono un Leo di 17 anni, seconda classico, e una perla di 14, al ginnasio) hanno letto e apprezzato fin dal primo libro. Auguro loro che con il secondo imparino anche a cesellare ogni frase con la stessa cura che lei ha usato, perché penso che la parola sia in fondo la forma meravigliosa che la lingua ci offre per svelare la sostanza del nostro cuore. E mi permetta un complimento ai “colleghi” revisori/editor che hanno lasciato nelle sue pagine solo quei pochissimi refusi che ci ricordano che la vera perfezione non è umana, ma solo Divina :). Le auguro di cuore ogni bene per il futuro, non perda la sua passione per la buona semina. Cordialmente. Cristina
Cara Cristina, grazie. Il racconto della piccola mi ha colpito. Dia un abbraccio a lei anche da parte mia. E mi segnali i refusi via mail, così mi miglioro…
“Bianca come il latte rossa come il sangue” è il mio libro preferito .. è a dir poco stupendo.. racconta con un linguaggio semplice i vari aspetti della vita di un sedicenne come tanti 🙂
Grazie da un trentaquattrenne come tanti.
Ho iniziato a leggere il libro “Cose che nessuno sa” stamattina… letto tutto d’un fiato! Complimenti davvero!!!
Noooo, le orecchie ai libri nooo!!
Sono talmente maniaca dei libri che ogni volta che ne presto uno (cosa che capita assai raramente e solo sotto forti pressioni) indottrino su come si tiene un libro in modo civile e fornisco anche un segnalibro per evitare che mi rovinino le pagine…Molto carini i segnalibri, mi serviranno 😉
Belli. Veramente belli. I suoi libri sono semplici, profondi e ti toccano, ti entrano dentro. Meraviglioso il rapporto tra nipote e nonna come l’evoluzione della maturità in Bianca come il latte….. La saggezza che deriva anche dalla terra del sud, il desiderio di ascolto, il rimettersi in discussione prendono forma nei suoi libri. Complimenti. Auguro di continuare così e di poterLa leggere a lungo.
Bella l’idea dei segnalibri!
Grazie, Roberto. Auguri anche a te!
“Bianca come il latte rossa come il sangue” è un libro che adoro!L’ho riletto 5 o 6 volte, ma ogni volta mi emoziono come se fosse la prima! E’ un libro che ha come protagonisti ragazzi come noi che devono subito confrontarsi con il dolore, la sofferenza, la morte… Tuttavia il libro riesce a raccontare questi temi delicati con un linguaggio semplice e dolce!! Ho appena iniziato a leggere “Cose che nessuno sa” e sono certa che non deluderà le mie aspettative 🙂
Grazie di aver scritto. Per favore continui a farlo.
Ciao Alessandro! Ho iniziato l’anno leggendo il tuo nuovo libro: anche io di solito ci tengo ad avere i libri letti quasi come nuovi, ma ora la mia copia di “Cose che nessuno sa” ha un bel po’ di orecchie!!!! l’idea dei segnalibri però è carina, ma quanti ne servono….Ora mi è venuta voglia di esplorare anche i classici che mi sono sempre rifiutata di leggere: grazie! E per favore continua a scrivere: libri, articoli, e tutto quanto ti venga in mente! Intanto mi rileggerò Bianca come il latte rossa come il sangue per fare un po’ di orecchie anche a quello…
Caro Professore,
mi rivolgo a Lei come se fossi una Sua studentessa, perché vorrei avere avuto un insegnante come Lei da ricordare. Ho un figlio adolescente, che quest’anno frequenta nuovamente la prima liceo, perchè l’anno scorso è stato un po’ birichino, diciamo che si è preso un anno in più di svago e attraverso questa esperienza dolorosa è cresciuto più in una notte che in un anno di scuola. Lorenzo, infatti è maturato tantissimo dopo la sua bocciatura (tra l’altro dopo aver sostenuto gli esami a settembre!!!). Lorenzo frequenta il liceo Einstein di Milano, dove Lei è intervenuto durante il periodo di cogestione, se non mi ricordo male. Le scrivo per ringraziarLa per i suoi libri, che ho letteralmente divorato e che rileggerò come mi capita di fare con quei libri che leggo d’un fiato e che devo rileggere per godermeli nuovamente. Credo molto nella scuola e mi piacerebbe che Lorenzo trovasse un insegnante come Lei. Quest’anno Lorenzo ha cambiato quasi tutti gli insegnanti e si trova molto bene. Adora la sua insegnante di latino e anch’io devo riconoscere che è una persona deliziosa e attenta. Un’ultima cosa: leggendo i titoli dei libri che il “Suo professore” ha portato con sè per far pace con Stella ce ne sono alcuni che ho letto anch’io: è bello sapere che abbiamo almeno una piccola cosa in comune. Grazie per tutte le emozioni che mi ha regalato e che spero mi regalerà ancora. Un abbraccio
Enrica
Grazie a te, Enrica. E auguri al tuo pupo!
Grazie per avermi risposto!
E crepi il lupo, per il mio pupo (che oggi ha preso 9 in latino!!!!)
Grazie!
Tutte le mie orecchie dei libri adesso hanno un senso… i miei libri mi ascoltano!
Grazie davvero Prof, ora che mi sono innamorata di questo blog non riesco a farne a meno =)
anch’io ho questa abitudine… e ho fatto molte ‘orecchie’ a Cose che nessuno sa…. bello pensare che il libro ascolti me, mi piace questa complicità!
Carissimo professore,
ho letto i suoi libri e li ho trovati fantastici.
Nel leggerli ho provato davvero un po’ più di amore per la vita, mi hanno dato tanto.
Le faccio solo una domanda…A quando il prossimo?
“cose che nessuno sa” non ha avuto il tempo per le orecchie…L’ho letto tutto d’un fiato…Quelle pagine mi tiravano verso di loro con una forza a cui non potevi resistere
Buona sera Professore,
ho letto il suo libro “Bianca come il latte, rossa come il sangue” da poco dopo che la mia professoressa di italiano me l’ha consigliato fortemente.
Sa, io AMO leggere ma soprattutto scrivere racconti, è come se mi immergessi in un mondo completamente diverso. So che molto probabilmente non varrà molto il mio giudizio, che lei ha molte altre cose a cui pensare, ma scalpito dalla voglia di RINGRAZIARLA con tutto il cuore per le forti emozioni che ha fatto nascere in me e dei forti insegnamenti che ho potuto trarre dalla lettura del suo libro!
Mi sono ripromessa di acquistare tra pochissimo il suo nuovo libro che sicuramente sarà colmo di insegnamenti ed emozioni.
Sperando in una sua risposta, la saluto.
Ciao Laura, ogni commento per me è davvero prezioso. Grazie per avermi scritto e per le tue parole così generose.
Aspetto le tue impressioni su “Cose che nessuno sa”.
Sto leggendo il libro “Cose che nessuno sa”. Leggendolo mi ritrovo sempre più attonita!
Mi spiego…. Mi chiamo Marina, sono mamma di Marta, ragazza 14enne amica e compagna di scuola di Margherita; frequentano entrambe la 1^ liceo. Anche la “mia” Margherita è del segno del leone e sua nonna si chiama Teresa!
Queste sono le coincidenze che ho riscontrato fino a metà libro ma, forse, chissà….ne troverò delle altre?
Ad ogni modo, complimenti, proprio un bel libro, tanto che il prossimo ho già deciso che sarà “Bianca come il latte…..”
I personaggi escono dai libri o le persone entrano nei libri?
Grazie, professore, per “Cose che nessuno sa”. Mi ritrovo in quanto ti hanno scritto gli altri adepti, mi hai divertito, commosso, dato calore e rinnovato amore per la vita, pur con tutte le sue contraddizioni e asprezze. Anche a me manca il tuo primo libro, che leggerò prestissimo,fra consigli di classe e nuovi test da correggere… Hai letto “Ulysses” di Tennyson? (Dead Poets Society docet)Mi piacerebbe parlarne con te, “to strive, to seek, to find and not to yield”…
No, cara Paola. Me lo consigli? E perché?
Eh bè, tu, “telemachiano”, filo-odissea…mi chiedi perchè? E’ una struggente poesia su un anziano Ulisse, che vuole trovare l’approdo estremo in mezzo ai flutti. Ma è riduttivo parlarne, senza averne condiviso le parole. Non ne hai curiositas? Ad maiora…
Ce l’ho… Ed è colpa tua. La pagherai per quest’altra lettura che si somma ai 27 libri sul mio comodino…
You won’t repent it, trust me… Sì, so che leggi un sacco di libri in contemporanea, io non riesco. Anyway, un cultore della lingua e della poesia, quale anche tu sei, non può non amare questo anziano, irriducibile eroe idealista, alquanto self-centred e poco paterno,(povero Telemaco) vedrai… Bè, poi sono solo 70 versi, dai…Non mi sento in colpa, bensì fiera di averti dato questo input. E quale sarebbe l’eventuale fio da pagare? Take care!
Non ci sono più? E’sparito il mio commento “in attesa di moderazione”…Boh…
Caro Alessandro
ho letto “Cose che nassuno sa”in due giorni,ero ammalata la scorsa settimana,così ho”rubato”il libro a Cecilia,la mia “perla”di 18 anni. Grazie per quello che scrivi.Ho pianto sin dalle prime pagine,dove ho trovato qualche onda del mio mare… Lo rileggerò,e evidenzierò le frasi che mi hanno colpita maggiormente,mentre alcune sono già conservate nei meandri dei miei ricordi d’infanzia,e ascolto ancora il mare,portando all’orecchio le conchiglie….
Bellissimo libro,lascerò passare un pò di tempo,prima di leggere “Bianca come il latte,rossa come il sangue”,per cullarmi ancora a lungo nel mare dei ricordi,che tu,con queste pagine,hai rievocato.
un abbraccio
Maria
Carissimo Alesssandro, dirti grazie per questo secondo libro é ben poca cosa in confronto alle emozioni, ai pensieri che ha saputo suscitare in me! Grazie di usare questo talento che sa smuovere i cuori e rinnovare i pensieri.
spero di leggere presto ancora qualcosa di tuo!
un forte abbraccio
Mary
Grazie, Mary. Cerco di smuovere il mio di cuore, il resto è una conseguenza.
Caro Professore, come hai scritto nei ringraziamenti di “Cose che nessuno sa” citando Tolstoj, i libri veri si scrivono per far ridere, piangere e innamorare della vita chi li legge. Ed è quello che ho fatto io, che ho dieci anni di più della Margherita di prima liceo ma sicuramente qualche esperienza in meno: purtroppo non ho più un papà da andare a cercare né una nonna meravigliosa come Teresa, né so ancora se troverò mai un paio d’occhi di ghiaccio come quelli di Giulio, però intanto studio Lettere e spero un giorno di arrivarci, dietro quella cattedra, per far rivivere i nostri pezzi di storia e incuriosire almeno un po’ chi ho davanti. Grazie, Prof!
Melania
Prego, cara Melania.
COSE CHE NESSUNO SA recensione del libro di Alessandro D’Avenia
by libridiale
Quando un libro ti affascina e riesce a farti dimenticare anche dove sei, vorresti che non finisse mai.
Così è stato questo libro per me. Le mie giornate si sono fatte più noiose dopo aver finito di leggerlo.
D’Avenia “tradisce” in tante espressioni il fatto di essere un insegnante di Lettere Classiche in un Liceo.
Ci sono due protagonisti principali: una figlia, Margherita ed un padre molto assente fisicamente, ma molto presente nei pensieri e nelle giornate di Margherita.
All’inizio, quando lei ha appena iniziato il ginnasio, il padre è molto presente, affettuoso e molto colto per cui le spiega il significato etimologico delle parole e, soprattutto del suo nome.
Margherita vuol dire “perla” e l’immagine della perla è costante nel libro.
La perla è un prodotto di un “invasore” che ha violato la conchiglia e quest’ultima per difendersi produce una specie di “costruzione” intorno all’invasore, creando, appunto, a poco a poco la perla. Sempre bella perché vera, magari un po’ irregolare, ma preziosa.
Quest’immagine di invasore e di difesa e di bellezza finale è il “refrain” intorno al quale gira tutto il romanzo.
La ragazzina, essendo adolescente, e quindi indifesa e debole, reagisce molto male all’improvvisa scomparsa da casa di suo padre che era il suo riferimento maschile.
Fortunatamente, trova nel professore di latino e greco, una persona che la fa “vivere”, se non altro per le sue molto coinvolgenti lezioni.
Inoltre, lei si rivela una brava alunna poiché preparata dal padre fin dall’infanzia.
E’ un libro pieno di contraddizioni: sogni, incubi; speranze, disperazione; poesia, realtà.
Ma la caratteristica principale dello stile di D’Avenia è la poesia in prosa. Sa descrivere degli stati d’animo, dei paesaggi, dei sentimenti come se scrivesse continuamente delle poesie.
E’ la vita descritta da una persona che sa com’è la vita e ce la presenta in maniera ardita, interessante, leggera; improvvisamente diventa pesante, noiosa o addirittura difficile da affrontare come è il trascorrere del tempo per ogni persona.
D’Avenia ha delle espressioni che combinano benissimo con le mie poesie (quasi come se le avesse lette!) e mi ritrovo agitata come Margherita e rilassata come Giulio, anche se Giulio ha un guscio tranquillo e un animo profondamente turbato perché è stato abbandonato dai suoi genitori appena nato. Tutti e due vorrebbero ritrovare chi hanno perduto, ma non sempre è possibile.
Margherita vuole rivedere il padre e chiedergli perché se n’è andato.
Trova nel compagno e amico Giulio la persona più adatta per ascoltare non solo le sue esigenze, ma anche saper “vedere” dentro di lei.
Così si incontrano due anime che si possono comprendere e che si possono amare, ma non tutto è così facile come sembra.
L’anima di Margherita si integra con quella di Giulio e, nonostante avvenimenti violenti e un incidente stradale, niente può ormai separare queste due belle anime.
P.S. Qualunque cosa scriva su questo libro sarebbe, comunque, riduttivo. E’ troppo bello, molto ben scritto e l’autore non poteva fare di meglio.
GRAZIE,GRAZIE,GRAZIE!!!!!!!
A te, Ale!
questo libro è arrivato al primo posto nella mia top ten!!! è vero che i libri hanno le orecchie perchè ci ascoltano solo che io non sopporto le orecchie nei libri per la mania di perfezione negli oggetti, e perchè sono convinta che i libri ti ascoltino lo stesso se tu fuoi farti ascoltare da loro, ed è per questo che i libri che mi piacciono molto li rileggo centinaia di volte.
Sei Fantastico !
Sei fantasticoO!
Quando scrivi il prossimo librooo!?
presto…
Caro professore,
ho letto entrambi i suoi libri e ne sono rimasta ammaliata tanto da farle questa domanda: quando uscirà il prossimo libro? Nulla togliendo a “Bianca come il latte, rossa come il sangue” devo confessarle che “Cose che nessuno sa” mi ha davvero fatto emozionare.
Ne sono felice, cara Priscilla.
“Bianca come il latte rossa come il sangue” ha risvegliato in me ricordi che per tanti anni avevo sotterrato perché troppo dolorosi. Grazie alle parole con le quali è stata dipinta la morte di Beatrice sono riuscita per la prima volta a guardare in faccia la realtà e a cominciare ad “accettare” la morte dalla quale mia mamma è scampata per un pelo, ma una mia amica no.
Grazie, perchè attraverso questo libro, ho capito più cose di me di quante ne avessi capite in quindici anni.
ps anche “Cose che nessuno sa” è davvero bello!