Baci nel tempo
“Che progetti hai?” chiese lui.
“Sopravvivere” rispose lei.
“Beata te”
La crisi tarlava tutto.
I dialoghi tradivano un certo compiaciuto e finalmente lecito vittimismo, ma anche il cappuccino aveva la schiuma meno soffice, il dentifricio pizzicava troppo come negli anni ’80 e la luce del sole era ridotta ad uno strato lattiginoso sopra muri e tetti screpolati da altri soli un tempo ben più consapevoli. Lui la baciò. I baci erano rimasti gli stessi.
Neppure la crisi era capace di cambiarli.
***
“Perché tra me e te metti sempre i tuoi baci?” chiese lei.
“Che vuoi dire?” rispose lui.
“Ci scontriamo sempre sulle nostre labbra.”
“Scontriamo?”
“L’anima a me si concentra sulle labbra quando ti bacio e da lì vorrebbe saltare dentro la tua. Ma non la raggiungo mai.”
“Ci vai vicina?”
“Sembra ogni volta che questa cosa sia ad un passo da noi, ma poi…”
Lo baciò di nuovo. Di nuovo alla ricerca. Di nuovo.
***
Adorare: dal lat. ad + os-oris (bocca): portare la bocca a.
Tra i popoli antichi chi incontrava qualcuno ne afferrava un lembo della veste con la mano sinistra e baciava la propria destra, indirizzando poi quel bacio all’interessato. Come facciamo noi alle partenze dei treni dietro vetri impossibili da perforare.
Per questo lei gli baciava sempre gli occhi. Sugli occhi soggiornava l’anima di lui. Sapeva che era l’unico modo di adorargli l’anima: baciarla. E li baciò ancora, quando lui li chiuse per l’ultima volta. E il bacio rimase sospeso, momentaneamente sospeso.
Come il loro amore.
Brividi….e ti assicuro che non è la febbre 🙂
Il giusto dono, non per San Valentino, bensì per ogni giorno d’amore e di vita.
Foto tratta dal film “My blueberry nights” di Wong Kar-Wai.
“Baciami ancora…
Baciami ancora…
Voglio stare con te
inseguire con te
tutte le onde del nostro destino”
Che bello che ci sia ancora qualcuno che si ricorda che San Valentino è “semplicemente” la festa degli innamorati. In fondo cosa c’è di più bello e autentico dell’amore? Tra l’altro “Amor vincit omnia”:)
Che San Valentino sarebbe senza un tuo racconto? Non voglio essere ripetitiva e dirti sempre le stesse cose, ma mi sono sentita molto “vicina” a questo tuo racconto e sono sicura di non essere l’unica… Grazie per questa piccola magia di San Valentino!
P.S. : hai presente la Giulia dell’email?? 🙂
Ma certo!
Andare sempre al cuore dell’amore: ecco cosa può cambiarci; ecco cosa può salvarci!
Ma quanto è bello essere innamorati…<3…Sei un grande!
Che bel modo per raccontare l’emozione di un bacio… ♥
è meraviglioso..grazie sempre!
Ogni tua parola è sempre in grado di far rabbrividire la mia anima.
Da quando ho scoperto Lei ogni giorno è sempre più una favola Mr. Prof2punto0.
Che gentile che sei, grazie.
Alessandro, chi sono i ragazzi nella foto?
Leggi qualche commento più sopra. Tratto da un film!
Ah, sì, adesso l’ho visto… grazie! ^_^
In verità mi sembra un po’ triste questa storia, mi lascia un senso di sconfitta.
Penso, invece, al bacio come alla capacità di andare oltre, entrare in punta di piedi in un territorio sconosciuto, la terra dell’altro, con cui è possibile un contatto a patto di muoversi con cautela.
E l’andare oltre è portatore di speranza…
complimenti, belle parole 🙂 soprattutto in un tempo in cui i baci sono semplice ricerca egoistica di affetto da parte di qualcun’altro, e non il voler donare sé stessi a chi si ama….
Questo sì che è vero amore
Caro Prof,
Fortunatamente qualche giorno fa ho avuto il suo libro a tenermi compagnia! Cinque ore di treno si sono rivelate essere rapide come cinque minuti. “Bianca come il latte rossa come il sangue” mi ha ricordato che qualsiasi cosa accada non si deve mai smettere di osservare i colori accesi della vita, perchè possono salvarci dall’inferno più profondo. Amo il personaggio di Leo, forse perchè pur essendo una ragazza e pur essendo uscita (anche se da poco tempo) da quel periodo confuso che è l’adolescenza , quel ragazzo con i pebsieri incastrati tra i capelli sempre in disordine mi ricorda la parte migliore di me. Bisogna credere nei nostri sogni perchè il grande contributo che essi ci danno é quello di mantenerci in vita anche se non dovessero realizzarsi mai.Grazie del suo tempo
Grazie a te per avermi scritto.
Alessandro, complimenti! 🙂
Non mi smetti mai di stupire, giuro sei fantastico! Continua così…
Buona domenica Professore! Le avevo scritto una mail qualche mese fa, ma solitamente non lascio commenti nel suo blog, anche se lo seguo. Quando però ho letto questo suo racconto è subito scattata una molla nella mia testa e vorrei scoprire se la mia intuizione può avere un fondo di verità: esiste un nesso tra questo racconto e la splendida poesia presente nell’Antologia di Spoon River, “Francis Turner”? Rinnovo i miei complimenti! Marta
Spiegami a cosa ti riferisci. Amo Spoon River ed è possibile che la mia memoria abbia recuperato qualcosa da lì. Mi incuriosisce.
Nel proprio epitaffio, Francis Turner parla del suo amore per Mary e gli ultimi due versi (nella mia edizione sono nella traduzione di Fernanda Pivano) suonano così: “mentre la baciavo con l’anima sulle labbra,/ l’anima d’improvviso mi fuggì.” Queste parole mi hanno colpito e commosso e quando ho letto il suo racconto mi sono tornate subito in mente. Probabilmente si tratta di una semplice associazione di idee che però mi ha incuriosito 🙂
Grazie, Marta! Si tratta di associazione, ma sicuramente qualcosa viene da lì: è una della “lapidi” che preferisco, anche perché musicata da De Andrè. Sei brava!
Ogni sua parola mi emoziona di piú di quella precedente.Volevo solo farglielo sapere…
Grazie Anna 🙂
come fai ad essere sempre…..”così”?!?!?!?..dimmelo…riuscire ad essere 1/4 di te….mi farebbe vivere bene…
Stupendo, Alessandro (posso chiamarla così?). Ho pianto…