19 dicembre 2012

La fine del mondo? O il suo inizio?

C’è chi fa il conto alla rovescia per la fine del mondo: il 21. Io faccio il conto alla rovescia per l’inizio del mondo: il 25.

PrimiPassi
Una rivista mi ha chiesto di scrivere un breve racconto natalizio basato su uno dei cinque sensi (la vista). Io ho provato, ispirato da una pagina del libro di un amico (M.Leonardi, Abelis), che ho letto recentemente e che vi consiglio. A farmi compagnia per gli altri quattro sensi ci sono Erri De Luca, Michela Murgia, Anselm Grün e Marina Corradi.

***

Con questa pagina, caro lettore, ti auguro Buon Natale e ti ringrazio per tutto quello che mi hai dato in questo 2012. Non avrei mai immaginato tanti lettori per i miei libri e per questo blog, né tanta gratitudine. Se potessi ti ringrazierei di persona, ma non posso, anche se con una pagina so quanto si possa essere vicini, entrando attraverso gli occhi a poco a poco nel tuo cuore e nella tua mente, e farsi spazio lì dove a volte sembra non ce ne sia (per paura, per pigrizia, per noia, per sospetto o distrazione), e starsene in silenzio insieme a condividere l’inizio di una bellezza che sarà un giorno senza fine. Bellezza della quale, come te, ho una grande nostalgia. Perchè anche io a volte mi sento orfano come te, di questa bellezza che non finisce.

 ***

Destinatario sconosciuto

Stefano Occhipinti è un postino che fa le sue consegne in bicicletta, anche quando nevica. E in questo Natale di crisi la neve si è accanita contro le strade della città, quasi potesse lavarle definitivamente. Ma si sa che la città degli uomini è troppo polverosa per essere lavata dalla neve. Il 24 dicembre è l’ultima giornata di lavoro dell’anno. Stefano solca la neve lentamente e sul suo volto c’è la stanchezza buona di un lavoro compiuto. Stefano ha imparato da suo padre che nella vita non è importante la parte, ma la recitazione. Che tu sia Re, Buffone o Postino, quel che conta è che tu sia un bravo Re, Buffone o Postino. Per lui essere un buon postino è portare le lettere al destinatario, anche quando ne è rimasta solo una e si è fatto tardi e si potrebbe rimandare al giorno dopo.
E in fondo al sacco ne è rimasta una.
Stefano è rimasto solo con la neve. La gente ha già acceso le luci colorate della vigilia e le facciate dei palazzi sembrano aver perso la loro ordinaria e ripetitiva tristezza.
Legge sulla busta: non c’è l’indirizzo. C’è il francobollo e c’è una lettera da un foglio a giudicare dal peso della busta, conosce bene il suo mestiere, le sue dita sanno determinare il contenuto di ogni busta dal solo peso. Ma purtroppo la busta è bianca come la neve che, nuova, si poggia sulla vecchia.
Stefano è un postino a fine giornata, il 24 dicembre. La neve continua a cadere e lo trasforma in un fantasma nel buio. Ha una busta senza destinatario. Il suo turno è finito. Si avvicina ad un cestino per buttare la lettera. E se fosse una lettera importante? Se ne dipende qualcosa di vitale, in quel Natale?
La apre. Spiega il foglio e legge:

…ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo,
ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo,
ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo,
ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo,
ti amo,
ti amo, ti amo, ti amo, ti amo,
ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo,
ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo…

Si ferma perché quella parola è scritta sul fronte e sul retro di quel foglio centi­naia di volte e assomiglia ad una poesia, dal momento che gli a capo non sono regolari. Guarda i fiocchi di neve, che – si sa – sembrano tutti uguali, ma a guardare bene si scopre che non uno è uguale all’altro, perché ciascuno dispone i suoi cristalli in modo perfettamente geometrico, ma sempre nuovo e diverso. Un caos ordinato, o un ordine caotico?
Stefano riprende a leggere. Anche se c’è scritta una sola cosa, ogni «ti amo» ha una grafia leggermente diversa, ora una «t» è più lunga, ora una «o» più arrotondata, ora una «a» più schiacciata, ora una «i» più slanciata. Come se ogni «ti amo», apparentemente uguale all’altro, fosse unico e nuovo a saperlo scrivere e a saperlo leggere come si deve. Ma per vedere certe cose bisogna averci gli occhi aperti. Spalancati. E questo Stefano lo sa, perché se c’è una cosa che il suo mestiere gli ha insegnato è che l’essenziale è leggere bene nome e cognome e indirizzo su una busta.
Dopo l’ultimo «ti amo», non c’è scritto più nulla. Follie da innamorati. Neanche una firma. Anzi al posto della firma, in basso a destra galleggiava un altro «ti amo». Quasi fosse quella la firma, il nome e il cognome del mittente.
Stefano alza gli occhi dal foglio e li costringe a ripercorrere al contrario la caduta dei fiocchi come chi cerca la sorgente di un fiume. Si perdono, fiocchi e occhi, nel cielo buio e compatto della vigilia, come se si potesse spaccare da un momento all’altro. Tutto sembra così simile a quella lettera in quella notte. Tutto è così calmo in quella notte. Tutto è così consueto e nuovo in quella notte. Come un «ti amo» pronunciato all’infinito, ma sempre diverso. Basta guardare la neve cadere dal cielo nelle proprie mani.

L’essenziale è visibile agli occhi.

34 risposte a “La fine del mondo? O il suo inizio?”

  1. anna lucia aprile ha detto:

    grazie per questa illuminazione!
    la userò questa sera all’incontro-penitenziale con il gruppo giovani e giovanissimi della mia parrocchia che hanno tanta stima di lei dopo aver letto i suoi libri e attendono il 4 aprile 2013 🙂

  2. Alessandra ha detto:

    WOW senza parole!!!

  3. Martina ha detto:

    Ti ringrazio moltissimo per questo racconto, che come al solito lascia qualcosa di grande e bello dentro.
    Ti ringrazio inoltre per il lavoro che hai svolto in questi anni, ti seguo dall’uscita del tuo primo romanzo che mi è stato consigliato da una tua allieva che frequentava un corso di francese con me ed io per curiosità ho voluto leggerlo e ne sono rimasta molto colpita.( Ti ho scritto una mail, più di un anno fa prima dell’uscita di ” Cose che nessuno sa” per parlartene e raccontarti il pezzo della mia vita in cui mi hai accompagnata e tu mi hai anche risposto, ma ovviamente non puoi ricordati di tutte le lettere che ti vengono scritte, per cui non preoccuparti. )Ti ringrazio per vivere veramente a fondo ” il tuo ruolo” di insegnante, ma anche di scrittore perché mi dai la forza per combattere per il mio sogno: Diventare una Mamma in una famiglia numerosa e una brava insegnante ( anche io di lettere).
    Mi raccomando non smettere mai di lottare per trovare la bellezza dentro ogni persona che ti sta di fronte!
    Un abbraccio forte
    Martina

  4. Cate ha detto:

    Con le tue parole illumini anche le serate più buie e tristi.. grazie!!

  5. sarita ha detto:

    Grazie, in questi giorni di attesa alla festa ci vogliono parole di amore e gioia.
    Come te credo che tutti dobbiamo aspettare l’inizio del mondo e non la fine! Bisogna saper far nascere nuove cose, costruire, educare, insegnare. Troppo semplice distruggere le cose già presenti. Ti auguro felici feste , buon Natale.

  6. Patrizia, Acireale ha detto:

    Buon Natale! Le parole sincere fanno bene al cuore e a volte ne bastano davvero poche! In questo periodo, ogni anno, senza sforzo ci sentiamo e vogliamo essere più buoni. E se con un minimo sforzo, provassimo a sentirci così più spesso?! Buon anno a te e a tutti noi che ti seguiamo sapendo di avere scoperto in te un piccolo tesoro.

  7. Elena ha detto:

    Continua a scrivere.
    A vivere e ad amare la bellezza di cui scrivi.

  8. Chiara ha detto:

    pur con poche righe riesci sempre ad arrivare dritto al cuore e al cervello!i tuoi libri anche se hanno come protagonisti personaggi lontani dal nostro ruolo nella vita contegono sempre frasi,pensieri opinioni che diventano riferimenti costanti nei momenti di sconforto e confusione mentale.grazie e buon natale!aspetto con ansia nuove tue parole che saranno sicuramente in grado di trasformare in 2 frasi dirette e sincere tutti i miei grovigli mentali!

  9. Cristina Z. ha detto:

    Anch’io, come te, aspetto l’inizio e non la fine.
    Però confesso che questa storia dei Maya mi ha fatto riflettere.
    In fondo predire la fine e collocarla così avanti nel tempo, così lontana dal presente, è un esorcizzare la propria impotenza di fronte al futuro;
    è una ricerca di salvezza priva di speranza,
    come se lo scorrere dei secoli bastasse a cancellare la tragedia dell’ineluttabile.
    Anche nell’ipertecnologico mondo odierno c’è chi spera di aggirare la fine cercando di arrestare il tempo che avanza, o smettendo di farsi domande.
    A differenza nostra, i Maya hanno una grande giustificazione a loro discolpa:
    loro il Natale non sapevano neanche cosa fosse!
    Grazie a te per tutto ciò che gratuitamente ci doni ogni giorno.
    Grazie per il pezzo di strada insieme nel cammino della vita.
    Buon Natale a te e alla tua famiglia.

  10. luciana pasetto ha detto:

    buon natale anche a te prof e grazie per le emozioni che mi regali sempre con le tue parole! Diventando “matura” mi commuovo più facilmente ma non mi dispiace essere morbida, mi fa sentire parte di quella lettera con un’unica frase e forse il destinatario non è proprio così sconosciuto ma si nasconde in ciascuno di noi! Ciao

  11. susanna ha detto:

    Carissimo Alessandro,auguri di Santo Natale anche a te e grazie per tutto ciò che ci hai donato.Solo chi profondamente ama vorrebbe che ognuno sperimentasse la dolcezza di questo sentimento, dell’amare e dell’essere amato.Solo chi profondamente ama vorrebbe raggiungere con il proprio amore e gratitudine ogni sconosciuto che sente parte di sè:quasi una contraddizione amare degli sconosciuti,ma che trova spiegazione nella sorgente di quel fiume che ci fà tutti fratelli.E allora festeggiamo pure il 25 dicembre Gesù fonte d’inizio di vita nuova!Buon 2013!

  12. Kalypso ha detto:

    Hai tradotto in parole una notte dall’atmosfera magica e poetica. Nell’aria c’è qualcosa che ci abbraccia e ci accarezza il cuore e l’anima: il Suo Amore per ognuno di noi…
    Quello che mi piace di più è che ogni giorno riceviamo una lettera con tutta la meraviglia della parola “ti amo”. Ed è questo che dà un senso al nostro vivere, perchè sentirsi amati, significa che siamo importanti per Qualcuno. Un Amore che si concretizza nella bellezza delle piccole cose. Anche nel silenzio di un fiocco di neve.

    Sì, questo racconto è decisamente stupendo.
    Bravo.

  13. Simona ha detto:

    Buon inizio Alessandro, a te e alla tua bella famiglia, ma anche a tutti noi. Un abbraccio forte, che non tenga conto delle differenze e delle aspettative che troppo spesso nutriamo gli uni verso gli altri. Buon Natale.

    Io sono verticale
    Ma preferirei essere orizzontale.
    Non sono un albero con radici nel suolo
    succhiante minerali e amore materno
    così da poter brillare di foglie a ogni marzo,
    né sono la beltà di un’aiuola
    ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
    senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.
    Confronto a me, un albero è immortale
    e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa:
    dell’uno la lunga vita, dell’altra mi manca l’audacia.

    Stasera, all’infinitesimo lume delle stelle,
    alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
    Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
    A volte io penso che mentre dormo
    forse assomiglio a loro nel modo piu’ perfetto –
    con i miei pensieri andati in nebbia.
    Stare sdraiata è per me piu’ naturale.
    Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
    e sarò utile il giorno che resto sdraiata per sempre:
    finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.

    Sylvia Plath, Crossing the Water 1961

  14. Nadia ha detto:

    …l’essenziale è visibile agli occhi basta solo saperlo e volerlo vedere!
    Grazie Alessandro, ringrazio di averti trovato sulla strada del mio viaggio…Buon Natale.
    Tua Nadia

  15. Patrizia Rizzetti ha detto:

    Colui che non ha il Natale nel cuore non potrà mai trovarlo sotto l albero ( Roy L. Smith). Alessandro, buon Natale ricco dell umanità di Dio, e davvero sia un anno di pace! Ti porto nel cuore e nelle mie preghiere.

  16. Giovanni ha detto:

    Spettacolare Alessandro, come tanti dei tuoi scritti! E’ chiaro che anch’io, come tantissimi dei tuoi lettori, vorremmo farti gli auguri di persona…
    Ma mi devo accontentare di augurarti un Buon Natale solo con queste povere righe.
    Grazie Alessandro, continua a regalarci: gioie, domande, riflessioni… in questo tuo blog e… nei tuoi libri.
    Tanti auguri.

  17. Paola ha detto:

    Grazie Prof.
    perchè con le tue parole aiuti a crescere i nostri figli e riesci a raggiungere quei cuori che a volte noi genitori non riusciamo ad aprire.
    Un grazie ancora di cuore da noi sei, famiglia numerosa che ti ha incontrato a Rimini al Festival Francescano di quest’anno e conserva come reliquia il pennarello blu del professore che “purtroppo” era ormai andato …

  18. Maria Rita Tarantino ha detto:

    Tanti Auguri di Buon Natale Alessandro, Buona Vita!

  19. francesca ha detto:

    Un caos ordinato o un ordine caotico?..
    Capitò che un giorno gli occhi videro solo “caotico caos”. Così ogni “ti amo” non assumeva più solo una diversa grafia,una “t” più lunga o una “a” più schiacciata,ma ciascuna lettera di quella parola iniziò a sparpagliarsi in modo tale da annullarne il significato. Ora quegli occhi leggevano “to mai” o “ta omi”,e poco alla volta cominciarono a non vederci bene fino a sfocarsi del tutto alterando la loro capacità visiva. Adesso intorno a loro i danzanti fiocchi di neve assumevano le sembianze d’irritanti frammenti di polvere da sparo,che pesanti si poggiavano sopra le palpebre di quegli occhi,ormai troppo stanchi e delusi per voler tornare a vedere.Restavano chiusi per giorni,a volte pensando che non valesse più la pena di riaprirsi,altre volte,invece,decisi a lottare per scorgere ancora il giusto ordine di quella parola. E si accorsero che in realtà,più pazienza mettevano per riuscire a vedere,più si illuminavano di forza vitale,e quando finalmente decisero di aprirsi,si trovarono in compagnia di un bel paio di occhiali:il premio per non essersi arresi. Fu allora che la polvere da sparo tornò ad essere fiocco di neve e la parola “ti amo” a splendere di nuovo del suo pieno significato…Per me questo Natale porta con sé un nuovo inizio e l’augurio a non arrendersi mai,perché è non arrendendosi che si possono trasformare i molti “to mai”della vita,in molti “ti amo”. A te va il mio sincero augurio di buon Natale e di un tenero inizio inebriato da dolci speranze.

  20. LUCIA BOSCARINO ha detto:

    E alla fine la bellezza salvò il mondo. Perchè il mondo non potrà finire se ci saranno ancora persone belle e illuminanti come te prof. che riesci a trasformare con la tua arte l’essenzialità in sublimazione.Buon Natale a te e a tutti i tuoi cari e poi volevo dirti che io faccio il conto alla rovescia per l’uscita del tuo prossimo libro.

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  21. Clara Schilirò ha detto:

    Grazie Alessandro per il bel racconto..Pensa che quando l’ho letto avevo appena inviato un commento ad una mia amica di Milano, che osservava quanto fosse triste il passante ferroviario in questa giornata di gelo. E le ho scritto:”A proposito di stazioni e della loro tristezza..il ghiaccio rende le stazioni più dure di ruggine e pianto! Ma ho sentito che a Milano nevicherà ancora! Speriamo, la neve è un bell’augurio per un sereno Natale… perchè a me la neve porta via la tristezza…con delicata carezza…
    Questo è una parte del testo di “Autogrill! di Guccini

    “… quasi triste, come i fiori e l’ erba di scarpata ferroviaria,
    il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere
    che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere… ed io…. sentivo un’ infelicità vicina… non la vedi, non la tocchi oggi la malinconia?
    Non lasciamo che trabocchi: vieni, andiamo, andiamo via.”
    ..Se poi ogni fiocco canta “ti amo” con il suo timbro speciale,con la sua particolare purezza,con la sua molteplicità corale.. la magia circolare del Natale è garantita!Un abbraccio a tutti di fine giornata e Auguri di Buone feste! Clara Schilirò

  22. Simone Del Mondo ha detto:

    Sono appena tornato da scuola arrabbiato come una biscia e sto cercando spunti per respirare un po’ di Natale prima che torni a casa mia moglie, per farmi trovare meno teso e più accogliente. Grazie per questo racconto, mi ha dato una gran mano

  23. Monica Poli ha detto:

    Carissimo Alessandro, tutto quello che scrivi attraverso i miei occhi entra nel mio cuore ed io poi, lo faccio mio e lo trasmetto a chi mi sta vicino. Grazie di essermi vicino sempre. Ti auguro un sereno Natale con la tua meravigliosa famiglia. Monica

  24. Ciao Alessandro, bella riflessione, davvero. Una domanda: ma sei credente? Un sereno Natale.

  25. Monica ha detto:

    Già, l’essenziale è visibile, per questo non ci facciamo caso…
    Maya a parte, bisognerebbe imparare a impiegare il tempo per curare l’essenziale, perchè prima o poi il tempo finirà davvero, non si può sempre rimandare.
    Buon Natale!

  26. Silvia O. ha detto:

    Ti ringrazio, come sempre, per la positività che trasmetti attraverso le tue pagine, così cariche di umanità. Questi miei scritti sono i miei auguri, a te e a tutti i lettori.

    NATALE

    Ognuno avviluppato
    nelle spire del suo nulla
    attende … il verbo che risplende,
    l’Umana Parola Divina
    che plasma i corpi
    e l’anime ed infonde
    una scintilla di letizia immortale.
    Esplosione di vita
    lungo il cammino verso l’infinito
    è il Bimbo in fasce
    che ognuno si culla nel cuore.

    VIENI

    Vieni a riempirmi
    la testa di sogni, il cuore di sorrisi.

    Vieni portando luce
    nelle mie zone d’ombra,
    nei miei anfratti segreti.

    Vieni discretamente
    invadendo i miei giorni,
    nei miei umori alterni
    la forza mi stringe
    della tua fragile mano.

    Vieni, e t’accoglie
    il mio cuore; vieni
    mendicando
    la mia libertà.

  27. Ilaria ha detto:

    veramente bello il tuo racconto, proprio come i tuoi libri:)
    anche se un po’ in ritardo ti auguro di passare delle felici feste:)

  28. Piero Gardini ha detto:

    Lei riesce sempre ad entrare nel cuore della gente.Grazie

  29. Lucia ha detto:

    Caro Ale, incredibile quanta poesia riesci a racchiudere tra le parole che usiamo ogni giorno. Come se ci avessi preparato un menu da sogno curiosando nel frigo senza aver fatto la spesa. Grazie!!!

  30. Chiara ha detto:

    Trovo che questo racconto sia splendido, davvero.
    In realtà trovo splendida ogni parola che esca dalla sua (perchè devo darle del lei, vero?) mente..
    Ho 15 anni, ho letto entrambi i libri, e sono meravigliosi, davvero, i più belli che abbia mai letto.
    Lei non sa neanche della mia esistenza, ma pur non sapendolo, ha fatto davvero tanto per me.
    Ogni volta che mi sento sola, vuota, spaesata, confusa, mi rifugio tra quelle pagine, e lì mi sento a casa.
    Con le sue parole riesce in qualche modo a darmi la forza di andare avanti.. E non è poco.
    Perciò la ringrazio davvero tanto, e le porgo ancora una volta i miei complimenti.
    Anche io amo scrivere.
    Non so ancora se questo è il mio sogno.. Ma suppongo di sì..
    E se mai dovesse realizzarsi, sarà anche grazie a lei.
    Buone feste! 🙂

  31. Simone ha detto:

    ciao sono un ragazzo di 14 anni e ho letto tutti e 2 i suoi libri. sinceramente “bianca come il latte, rossa come il sangue” mi è piaciuto molto di più rispetto a “cose che nessuno sa”! io sono uno di quei ragazzi che giocano ed escono con gli amici e basta, e leggo libri solo per scuola. dopo 2 pagine sono già annoiato! invece il suo libro (bianca come il latte, rossa come il sangue) l’ho letto in 3 sere, è bellissimo! appena uscirà il film lo andrò di sicuro a vederlo! spero faccia altri libri, COMPLIMENTI!!

  32. Pietro ha detto:

    Il mio “ti amo” rivolto alla persona più importante della mia vita, Chiara, la mia droga infinita non ne farei mai a meno! E in questo 2012 non avrei saputo resistere senza la sua vista, senza il suo dolce sguardo su di me!

  33. Carla Bruseghini ha detto:

    Questo racconto mi ha tirato dentro la situazione e mi ha fatto vibrare il cuore per quel ti amo senza destinatario come un messaggio in una bottiglia gettata nel mare…l’amore…
    “Che l’amore sia tutto è tutto ciò che sappiamo dell’amore” Emily Dickinson

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