23 settembre 2011

Ciò che inferno non è

Qualche tempo fa ho confezionato questo video, che uso per iniziare le lezioni sulla Divina Commedia.

Le parole tratte dalle Città invisibili di Calvino sono per me una sfida quotidiana: cercare la bellezza incastrata tra le ombre della vita di tutti i giorni è ciò che riempie la mia vita.

Il viso fragile di un alunno, la stanchezza fisica quando suona la sveglia, le parole che non tornano mai, la fatica di una relazione che vuole crescere ma non ci riesce, il dolore di una persona cara che vorresti estirpare, ma non puoi né devi, la paura di una nuova avventura, la noia di una avventura diventata ormai vecchia…

Ma quando scopri che la bellezza è anche in quelle ombre diventi veramente libero: per trattar del ben ch’i’ vi trovai, Dante lo dice all’Inferno.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=TomLHye1SBc[/youtube]

14 risposte a “Ciò che inferno non è”

  1. Elisa ha detto:

    Ho appena partecipato ad un incontro con l’ex magistrato Gherardo Colombo.
    L’inferno è quello che ci creiamo noi; solo noi possiamo cambiare il nostro inferno.

  2. Manel ha detto:

    Quizás, la belleza está en la perspectiva justa con que “lo feo” espera su redención en nuestra mirada.

  3. roberta ha detto:

    Il vecchio Vescovo della mia diocesi ci ha più volte detto: “L’inferno è qui, è ciò in cui si muove l’uomo, separando la sua vita da Dio. L’aldilà… la condizione in cui saremo…ne è il logico proseguimento. Misericordia di Dio permettendo.”

    • Alessandra ha detto:

      La sfida che affronto ogni giorno, per evadere dall’inferno in cui mi sento prigioniera, dando spazio a quello che può fare della mia vita un fiore. MI rifiuto di piegare la testa solo sulle mie scarpe e di dimenticarmi così delle bellezze della vita.

  4. Patrizia, Acireale ha detto:

    Nel montaggio mi ha colpito l’uso del bianco e nero, forse, meglio, del bianco e grigio. Data la mia età, i miei ricordi più belli sono fissati in istantanee in bianco e nero, mentre oggi tutto si svolge a colori e oggi, spesso, tutto è molto accecante, accelerato, possiamo dire che il ritmo di vita è abbastanza infernale. Quando leggo Calvino spesso sento, ricordo immagino come guardando foto in bianco e nero e , per me, tutto si fa più netto e deciso. L’inferno non ha colori, tutto il resto sì e sta a noi dipingere il quadro della nostra vita osservando e cercando di comprendere i colori e le ombre degli altri.

  5. Afavordialibi ha detto:

    Stavo pensando una cosa:quando usiamo l’espressione “vai all’inferno” la gente giustamente si offende.
    E’ una frase che è entrata nella nostra quotidianità, per liberarci dagli ingombri.
    Nessuno pensa a quanto il mondo avrebbe perso senza l’inferno dei vivi. E non parlo solo del mondo creativo degli artisti ma penso alle scoperte che hanno migliorato le nostre esitenze. Insomma…. a tutto ciò che prima non c’era e che adesso esiste grazie a quella sorta di inquietudine infernale che avvolge l’uomo e che lo porta a migliorare se stesso e, se è fortunato, anche gli altri.
    Quindi potremmo concludere che non è pericoloso finirci o attraversalo, ma esattamente l’opposto.
    Se non fosse per quelle ombre,che richiamano alla memoria l’inferno, certo pesanti da trascinarsi dietro, e che ti restano addosso anche nei momenti paradisiaci della vita,non avremmo più niente da imparare nè da insegnare.

    • maria Rosaria ha detto:

      Scusami ma io la penso diversamnete!
      L’inquitetudine infernale,come la definisci tu.altro non è che la sete d’infino che un essere di Paradiso come Dio ha messo in noi, e che in noi vibra perché abitati dal Suo Spirito…
      L’inferno è morte e di certo non porta a migliorare nulla di noi stessi.
      Se siamo costantemente alla ricerca della strada migliore è perché vediamo le ombre di Colui che l’ha tracciata e questo è vita e non inferno…

  6. emanuele ha detto:

    Spezzoni di Godfrey Reggio!!

  7. Mônica Leite ha detto:

    belissimo! Penso la stessa cosa! Ho le stesse domande!
    grazie per questa reflessione.
    Mônica – Brasile.

  8. […] quasi per sbaglio… ho letto quest’articolo. Poi, tornato a casa, ho letto questo post… e poi dite che è il caso, eh?!?!?!? Condividi:EmailTwitterFacebookLike this:LikeBe the […]

  9. Cecilia ha detto:

    “Mi sembra, questa, l’unica via percorribile: la libertà, orientata da un grande ideale. L’uomo deve decidersi per il bene perchè è intimamente convinto che gli conviene. Solo un ideale bello e possibile ha questa forza. Deve essere bello: deve avere una forza attrattiva, deve essere più conveniente delle alternative. E deve essere possibile, perchè altrimenti si tratterà solo di una illusione, poco diversa da una qualunque droga, e se non lascia presto il posto a qualche altro “ideale” più gretto, finirà per inghiottire la parte migliore della nostra umanità.”
    Jonah Lynch – Il profumo dei limoni
    🙂

  10. Mab ha detto:

    Sono una studente in quinta superiore, e mi incuriosisce molto il perché utilizza questo video per iniziare la Divina Commedia.

  11. Isabella ha detto:

    Ho letto “Ciò che inferno non è” quest’estate.
    Mi è piaciuta molto la trama e la descrizione di 3P!
    Che persona fantastica che è stata! Un bellissimo esempio di carità! Una persona che ha vissuto fino in fondo la fede!
    È proprio grazie a questo libro che ho scoperto il concetto di ” libridine” ?
    Patologia senza effetti collaterali (anzi no, ci sono: I propri ambienti di vita vengono così affollati dai libri, che fra poco dobbiamo uscire noi per fare spazio a loro) ?
    Grazie a questo libro mi sono commossa, ho riflettuto parecchio, ma ho anche riso.

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