7 maggio 2012

Il talento è nascosto in una buca di due metri

Cristopher Paolini, autore di libri dai titoli che a volte sono veri e propri sciogli-lingua, è stato oggi nella mia scuola e in un incontro di circa un’ora ha risposto alle domande dei ragazzi, molti dei quali avevano letto – chi più chi meno – i quattro libri della sua saga fantasy. Io sono tra quelli che non hanno letto nulla.

Ad un certo punto gli ho chiesto: Cristopher, quando sei diventato scrittore?

E lui, che ha scritto il suo primo romanzo (Eragon) a 16 anni, ha raccontato che aveva finito la scuola e si annoiava da morire. Siamo nel Montana e nel Montana c’è poco da fare, soprattutto se abiti lontano da tutto e tutti. Allora si è messo a scavare una buca nel giardino. Arrivato a due metri di profondità l’ha trasformata in un tunnel. La buca assomigliava ad un qualche rifugio di un romanzo fantasy. A quel punto Cristopher si è fermato e si è chiesto perché non inventare qualcosa di simile senza spezzarsi la schiena? Così ha cominciato a scrivere a mano le prima pagine di Eragon. Aveva solo 16 anni e da quei fogli stava per uscire un libro che avrebbe incantato milioni di ragazzi appassionati di fantasy.

Il racconto di Cristopher mi ha colpito.

Per due motivi.

1) Per trovare il proprio talento bisogna annoiarsi.

2) Per trovare il proprio talento bisogna scavare una buca e scoprire che non è quello il tuo talento, ma magari è la porta che immette sulla stanza che nasconde il tuo vero talento.

Lo dico per tutti quei ragazzi che spesso non sanno che farsene dei loro 16 anni. E hanno una paura terribile di annoiarsi.

ps. Alla domanda sui suoi libri di riferimento, Paolini ha esordito dicendo: tutto è cominciato con l’Iliade e l’Odissea.

Non avevo dubbi.

20 risposte a “Il talento è nascosto in una buca di due metri”

  1. Lara ha detto:

    Ho letto tutti i suoi libri! E’fantastico! Vorrei leggerli in lingua originale.. rendono sempre di più! perché ai miei prof non vengono certe idee geniali?

  2. Luigina ha detto:

    Peccato che sia tutto copiato da Il Signore degli Anelli…

  3. Piero Valleregia (GE) ha detto:

    salve
    conosco pochissimo il genere fantasy, del Signore degli Anelli ho visto solo i film ma, mia moglie che ha letto quasi tutto Tolkien, me ne parla molto bene.
    Prima o poi dovrò mettermi d’impegno e leggere si Tolkien che Paolini (che mia moglie sta leggendo).
    Non so se il talento viene fuori scavando buche o annoiandosi però posso portare la mia esperienza di 51enne.
    Quando avevo 16 anni (1977, sono del 61, di “materiale” avevamo ben poco (la bici, un pallone i più “ricchi” il Subbuteo) però difficilmente ci annoiavamo: eravamo sempre fuori a fare danno: rubare la frutta e la verdura dai campi, a fare il bagno nel fiume gelido a mettere le (povere) lucciole dentro i barattoli, a cercare di entrare gratis alla partite del Genoa…
    Mi piacerebbe che i 16enni di adesso potessero provare queste semplici cose, che ti riempiono il cuore e l’anima di gioia.
    saluti
    Piero e famiglia
    ps: un po di talento lo avevo quando facevo atletica

  4. graziella ha detto:

    So che hai letto tutta l’Odissea in classe;ebbene ho scoperto che nella mia terza scientifico al biennio hanno ignorato sia l’Odissea che l’Eneide.Vorrei sapere come hai fatto,considerato che le ore di italiano sono soltanto quattro. C’è qualcosa di simile all’Orlando Furioso raccontato da Calvino?

  5. sandra ha detto:

    purtroppo non sempre la noia porta a trovare il proprio talento,a volte i tunnel non sono sempre i rifugi dei racconi fanasy.

  6. Sheila ha detto:

    E’ vero, per scoprire i propri talenti e raggiungere se stessi bisogna annoiarsi, almeno è stato così nel mio caso. Nel corso della mia vita la noia e la paura, che prima cercavo di evitarle a tutti i costi, sono diventate le mie alleate e le mie maestre con le quali spesso mi metto a dialogare. Alla noia e alla paura aggiungo una mia terza grande alleata: il silenzio.
    Ripeto, dico tutto questo per mia esperienza personale, per il resto la cosa è sempre soggettiva. Ognuno di noi scopre il proprio talento in maniera diversa e a modo suo, ognuno di noi ha la propria storia.
    Anch’io non ho letto quei quattro libri di questa saga, rimedierò al più presto. Per me il genere fantasy è un mondo ancora tutto da scoprire… 🙂

    • Barry A. ha detto:

      Leggere commenti del genere, anche dopo anni che sono stati scritti, mette sempre una certa preoccupazione nell’animo. Una preoccupazione figlia del fatto che qualcuno potrebbe leggere davvero parole del genere e credere che paura, noia e silenzio possano essere considerate delle “alleate” con cui dialogare. Niente di più sbagliato e dannoso. Purtroppo non è questione di opinioni, la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato esiste veramente, non è come dire che non ci piace il gelato al pistacchio ma ad alcuni altri può piacere, è una maniera totalmente infantile di ragionare. Spero si sia tutti abbastanza maturi da non immedesimarsi nelle opinioni più dannose che leggiamo su internet. Gente, paura e noia non saranno mai vostre alleate, non arrendetevi ad esse dicendo che dialogarci è qualcosa di positivo, lasciate perdere, allontanate questi due sentimenti. Dedicatevi agli altri, ai vostri cari, trovatevi un partner da amare, uscite con un amico, anche solo per una passeggiata o una chiacchierata. Lasciate perdere noia e paura. E soprattutto lasciate perdere il silenzio, l’arma di chi non sa fare altro che nascondere la testa sotto la sabbia e non affrontare la realtà, di chi si aliena dal mondo in cui vive, spesso per soddisfare il capriccio di fare un dispetto agli altri. Apritevi al mondo e alle persone, siate onesti, coltivate passioni sane e non ascoltate i cattivi esempi di chi osanna paura, noia e silenzio. Sono solo cose negative che non hanno mai aiutato nessuno.

  7. su di lui avevo scritto un post sul blog, da come descrivi deve essere una perosna speciale! Spero di incontrarti a Torino. Ciao prof 🙂

  8. Cristina Z. ha detto:

    Non sono sicura che il talento nasca sempre dalla noia.
    Credo però che della noia non si debba avere paura. In fondo facciamo di tutto per eliminare la noia dalle nostre vite e da quelle dei nostri figli…
    Forse perchè la noia ci mette a nudo davanti a noi stessi e ci costringe a scavare buche profonde?

    • Prof 2.0 ha detto:

      Io non dico che nasce dalla noia in quanto tale, ma che abbiamo bisogno di toccare il fondo per cominciare a creare davvero. Spesso abbiamo così paura di annoiarci che ci accontentiamo di piccoli divertimenti che soddisfano le nostre emozioni e ci rendono passivi. Una buona dose di noia, non salvata da internet e simili, può essere salutare…

  9. Silvia ha detto:

    Talento. Il mio talento è scavare buche profonde, sostanzialmente, peccato che io le scavi dentro di me. Scavo, e scavando a volte ne esce qualche bella parola, qualche bella storia o più semplicemente un mostro che avevo seppellito da tempo. Però non potrei smettere di scavare. Non potrei. Ho passato diversi anni a rinnegare il mio talento, a nasconderlo a tante persone… adesso so che quello è il mio sogno e ho una paura matta che non si realizzi mai. Ma i per sogni, come lei ci insegna, bisogna lottare. A 17 anni ci si può ancora permettere di sognare per fortuna:) e non ci si annoia spesso con un sogno in mano…

  10. Angela ha detto:

    C’e’ anche l’inattività forzata, che ci fa scoprire di avere talenti nascosti. A causa del poco lavoro in ufficio, ho iniziato a fare volontariato in parrocchia e in una libreria legata alla parrocchia…Ho scoperto che mi piace organizzare manifestazioni, eventi e vacanze. La soddisfazione della buona riuscita e’ tanta….

  11. Fabri ha detto:

    Grazie

  12. daniela ha detto:

    ho letto quest’articolo a mio figlio,quasi 9anni,che mi ha ascoltato attento e divertito!grazie per lo spunto.

  13. Elisabeth ha detto:

    Penso che la cosa più difficile sia indirizzare il talento verso qualcosa di positivo, che fa emergere il miglior lato di sè; la calma e l’inattività derivate dalla noia devono essere un tempo per riflettere non un tempo riempito da internet, dalla musica assordante dell’iPod o dal ciondolare per strada dalla mattina alla sera, altrimenti è tempo buttato; come fare non lo so “Ma il cuore sa sempre cosa vuole e ha la forza per uscire dalle selve in cui si va a cacciare…” questa frase me l’hai scritta tu, Alessandro qualche mese fa qui sul blog… penso che sia la strada migliore da segiure…

  14. cecilia marchesi ha detto:

    parlando come 16enne, noi abbiamo spesso paura della noia della solitudine. Ma io, anche grazie ai tuoi libri, ho trovato uno spunto per vivere al meglio la mia vita, per trovare lo scopo. Grazie di tutto

  15. Donatella ha detto:

    ho 16 anni…e sto scrivendo…un libro? spero tanto ke lo diventi…sapere di altri ex sedicenni hanno fatto lo stesso è motivante e allevia anke le piccole difficoltà ke il non annoiarsi comporta certamente…ho 16 anni e ogni anno ho sempre un pò di nostalgia quando la scuola finisce…xk dopotutto la scuola aiuta a non annoiarsi…

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