17 aprile 2011

Zibaldino domenicale

Oggi anziché parole ho scelto un quadro di un pittore americano: Homer Winslow, Beach Scene, 1869.

Mi è sembrata la sintesi perfetta di un tema su cui sto riflettendo, come avete letto, se ne avete avuto il tempo e la pazienza, nel precedente post (l’articolo apparso sulla Stampa di martedì scorso). Guardate i bambini ipnotizzati dal grande gioco della natura, il mare e il cielo, di cui hanno addosso i colori: blu, ocra, bianco. Sono parte del grande gioco di nascita e vita, giocano con la natura perché ne sono parte. Invece la ragazzina più matura di loro, ci dà solo le  spalle. Si inoltra nell’adolescenza e guarda la scena da fuori, in una solitudine silenziosa di cui conosciamo le spalle. Comincia a farsi largo in lei quello spazio interiore, conversazione interiore, centro di gravità, da cui guardare il mondo, in silenzio per considerarlo, conoscerlo e, attraverso di esso, conoscersi. Lei indossa gli stessi colori dei bambini e delle cose, ma una striscia rossa e un’onda di capelli sciolti segnalano la sua novità, differenza, distacco. Lei domina, al centro del quadro, per essere l’inizio di qualcosa di nuovo e di unico, ancora da scoprire. Sembra di sentirlo il silenzio di quegli occhi che non si vedono, sembra di vederli quegli occhi pieni di incanto e di paura allo stesso tempo. I bambini danzano sulla riva, giocano al gioco della vita, lei già scruta l’orizzonte, seria, immobile, con quella serietà tipica degli adolescenti quando si prendono sul serio. E forse solo lei ha visto quelle vele che rompono la linea continua che unisce cielo e terra. E vorrebbe essere lì, anche se ne ha paura…

11 risposte a “Zibaldino domenicale”

  1. Laura ha detto:

    bellissimo commento a questo dipinto…i colori sono sempre fondamentali.

  2. Marta ha detto:

    Questa è la prova di come l’arte sa interpretare al meglio i sentimenti del cuore!!.

  3. Gabriella ha detto:

    Devi avere un gran bel mondo interiore, prof. Difendilo sempre.

    Un saluto.

    Gabriella.

  4. Afavordialibi ha detto:

    Winslow era particolarmente concentrato,se non ricordo male,sui dipinti che ritraevano la gente,ma soprattutto i bambini, in villeggiatura sia al mare che in montagna.
    L’interpretazione è naturalmente corretta,ma credo che lui non facesse eccezione a quello che è il desiderio comune a tutti gli artisti:universalizzare la propria opera.
    Infatti se ci ragioniamo un attimo,le considerazioni non sarebbero diverse da quelle scritte,se la scena avesse avuto come protagonisti gli adulti.
    Soprattutto nei posti che dovrebbero aiutare la mente a rilassarsi,si fa ancora più netta la distinzione tra cuori leggeri che si sentono investiti da quell’attimo e chi a loro dà le spalle guardando le linee di confine con occhi sbarrati,curiosi,impauriti.
    Non sono le stesse sensazioni dell’adolescente che si affaccia alla vita reale,ma i punti interrogativi,fortunatamente,sono universali.
    E’ per questo,secondo me,che in quel quadro Winslow ci ha presi tutti.

  5. antonietta ha detto:

    linea d’ombra, la chiamerei… hai presente Conrad e Jovanotti???
    i miei ragazzi (3media) sono stati sedotti e commossi

  6. Raffaella ha detto:

    Mi ricorda molto Wendy Darling nell’ultima notte nella stanza dei fratellini. Fuggirà con Peter Pan ma poi sarà lei a capire che l’unico modo per sognare è tornare.

  7. Kalypso ha detto:

    Lei, a cui il rosso non manca.
    Lei, capelli lunghi e sciolti.
    Lei, e la sua voglia di penetrare l’infinito.
    Sta ascoltando il suono della vita, il suono del futuro, e il mare risponde con le sue onde. Eppure in quel volto non vedo paura, ma occhi consapevoli di voler amare, di essere liberi di sognare e sfidare le onde della vita.

    Immaginare, e non…vedere solo quello che c’è. (Questo è il mio motto)

  8. marco ha detto:

    vedo la vita(i bambini) , e la riflessione su essa(l’adolescente)…

  9. naruto ha detto:

    ei ei guardate bene sul lato destro del dipinto tra le due ragazzine chinate verso l’onda…notate che c’è un paio di gambe sfocato e disegnato sia sull’acqua che sul riflesso nella spiaggia….anche gli artisti correggono….

    secondo m’è la ragazza rossa dominante è in procinto di andare verso il mare, con la calma affettuosa di chi deve andare a prendersi cura di qualcosa, del rosso del suo cuore o dei ragazzini, o del mare stesso??? (nota le gambe che stanno per compiere il passo)

  10. francesca alvino ha detto:

    io trovo questo quadro un’ opera degna di una nota di merito perchè in qualche rispecchia la nostra infanzia , quella in cui i nostri cari erano degli eroi invincibili , i nostri migliori amici, la nostra vita. Poi l’adolescenza dove a volte si faceva fatica anche a portare il loro sangue nelle vene e il nosro cuore era in contrapposizione con la nostra coscienza dentro di noi un tormento ci si interrogava su cosa siamo venuti ad iniziare, sull’amore che ancora non conoscevamo, sull’amicizia che probabilmente non avevamo ancora trovato , sulla vita intera, l’adolescenza in cui si ha paura di uscire fuori dal nostro mondo ,paura di sognare , di confrontarci con la realtà perchè a volte ci è matrigna però è anche il periodo dove guardi di più le stelle per cercare risposta dentro di TE e scoprirTi a poco a poco come il sognatore di dostoevskij. Poi la vita ti regala la gioia più grande cioè quella di esere nato per AMARE !

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