6 febbraio 2014

Zibaldino: ex-alunni, simulazioni e Gerusalemme

foto 3Tornano a trovarti. Il martedì alle 12 ho un’ora di buco e spesso il caffè è dedicato a loro. Gli ex-alunni con le loro vite che hanno preso il largo. A volte felicissimi della strada intrapresa. A volte provati da un cambio di direzione, dopo qualche mese nella facoltà universitaria che avevano scelto. Vedi nei loro sguardi la paura di un fallimento: ho sbagliato a scegliere il mio futuro? Mi sono tradito? 

Purtroppo oggi non si può fallire e questo comporta la frantumazione della vita come storia, in cui le scelte sbagliate non sono considerate parte del viaggio, ma errori da cancellare, come se non fossero mai esistiti. Ma la vita non è come le vecchie lavagne. Non c’è il cancellino, come pretende un’antropologia dis-integrata, cioè che letteralmente non integra la vita tutta, non l’accetta come totalità, ma ne accoglie solo i pezzi scintillanti (come se fosse possibile…). Cerco di far capire loro che quell’aggiustamento di rotta è solo questo: un aggiustamento di rotta. Il porto è rimasto lì.

Quando si esce in nave dallo stretto di Gibilterra diretti verso New York, basta sbagliare la rotta di un grado verso sud e ci si ritrova nella Terra del Fuoco. Correggere la rotta, presto o tardi, con coraggio, non è un fallimento, è solo aderenza alla realtà, coerenza, eliminazione di illusioni. Il giudizio altrui? Spesso è proiezione della nostra paura di fallire. Il carattere si costruisce a forza di aggiustare la rotta. Farlo all’inizio è sicuramente meglio che dopo giorni di navigazione, per paura di essere giudicati. La maturità di poter fallire è vera maturità. La vita non è photoshop, ma carne e cicatrici.

[youtube]http://youtu.be/H_ZazZ6FD9g[/youtube]

Una ex-alunna, iscritta a lettere classiche, mi ha raccontato della passione maturata per la letteratura americana contemporanea. Ci siamo fatti una bella chiacchierata su David Foster Wallace di Infinite Jest e Don DeLillo di UnderworldContinuano a darmi del lei, ma è bello trovarseli faccia a faccia, con delle cose da insegnarti e a contraddirti con serenità. Non eravamo d’accordo su alcuni motivi dell’ispirazione di Wallace e su quelli del suo suicidio. Lei ad un tratto ha detto: “Dio gli ha dato una grandissima intelligenza, insieme ad una grandissima tristezza”. Forse Dio non gli ha dato la tristezza, ma ho trovato molto vero il fatto che a chi vede troppo, spesso non è dato proteggersi altrettanto.

***

186458_1556239031_1155641174_nIn questi giorni i miei alunni di quinta stanno affrontando la simulazione dell’esame di maturità. Nella nostra scuola simuliamo l’esame formando commissioni di professori che interrogano e correggono i compiti degli alunni dei colleghi. I ragazzi sono così realmente messi alla prova, anche perché i voti ottenuti diventano voti del quadrimestre. Purtroppo non sono poche le delusioni, che però aiutano – sia loro che noi – ad aggiustare il tiro. Si scoprono i punti deboli del loro studio e del nostro modo di insegnare. Sulle prime lo si vive come un fallimento, ma poi è una bella occasione per migliorare il proprio stile didattico, quando perde eleganza. Questo è un bel modo di valutare il proprio operato, in un momento in cui se si parla di valutare gli insegnanti esplodono crisi isteriche. Per lo stesso motivo di cui parlavo prima: non si può fallire. Valutazioni interne, con consigli di colleghi che si stimano a vicenda e si aiutano sono un momento di maturazione per tutti. Troppo spesso ci abituiamo a pratiche didattiche che magari sono diventate inefficaci e abbiamo bisogno di uno sguardo esterno e competente per rendercene conto. Usciamo tutti cambiati dalle simulazioni: studenti e docenti. Più consapevoli dei nostri limiti e con mete concrete di miglioramento. La scuola o è crescita per tutti (docenti e studenti) o non è scuola, ma votificio.

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Da giorni penso cosa portare a Gerusalemme. Sì, perché sabato 8 febbraio parto con la mia e altre quinte della scuola alla volta della Terra Santa. Saremo lì sino al sabato successivo. Mi sono preparato con alcune letture. Ho riletto i passi del vangelo relativi ai posti che visiteremo e credo che sarà come andare a trovare un amico a casa sua: gli olivi del Getsemani, l’acqua del lago di Tiberiade, il silenzio del deserto, la roccia del monte dei Teschi. Insomma sarà come quando mostro la mia città a qualcuno e gli ingredienti di cui si è impastata la mia vita di bambino e adolescente. Tutto diventerà più ri-conoscibile e io di conseguenza più ri-conoscente.

Per prepararmi ho letto anche la bella graphic novel di Guy Delisle che vi consiglio, insieme a due romanzi: Oz dai 18 in su, Abulhawa dai 16 in su. Ci rivediamo da domenica 16 per un racconto del viaggio e chissà che in Terra Santa non avvenga il miracolo: che ad alcuni della mia quinta venga anche voglia di studiare…

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16 risposte a “Zibaldino: ex-alunni, simulazioni e Gerusalemme”

  1. Marisa ha detto:

    Interessante la megasimulazione. Da noi si fanno solo le simulazioni delle prove scritte e ognuno corregge i compiti dei propri allievi. Proverò a proporlo nel mio liceo, se non altro per dare uno scossone ai miei studenti di quinta che pare siano tutt’altro che pronti ad affrontare un esame. Mai visto un calo così nel profitto, nemmeno in quinte che non erano particolarmente brillanti. Dicono che è colpa dei test d’ammissione all’università che li distrae e li preoccupa. Può essere ma se continuano così, all’università non so in quanti ci arrivano …
    Buon viaggio!

  2. Betty ha detto:

    Bello questo articolo. Mi hai fatto venire voglia di mettere per iscritto le storie dei tanti incontri che si fanno a scuola. Purtroppo, insegnando alle medie, i ragazzi non tornano quasi mai perchè è particolare quell’età: già un anno dopo essersene andati si sentono grandi e il tempo delle medie sembra loro un tempo da bambini. Continuare una sorta di relazione con loro mi manca davvero.
    Concordo sulla scuola come occasione di crescita per tutti. Anche per noi docenti. Anch’io mi arrabbio per la levata di scudi che c’è ogni volta che si parla di “valutare” il nostro operato.
    E poi… buon viaggio. A te e ai tuoi alunni.

  3. Laura ha detto:

    Ciao Alessandro,
    Leggo il tuo articolo e sorrido… credo che tu sia l`unico professore che dedica la loro ora libera ai propri ex alunni; sono felice per loro, nessuno lo ha mai fatto con me, anche se non ti nego che mi avrebbe fatto piacere avere un professore che ascoltasse i miei dubbi durante il periodo universitario. Se tornassi indietro credo che mi iscriverei nella tua scuola, per avere l`occasione di ascoltare le tue lezioni…

  4. adua ha detto:

    Caro Alessandro, un saluto e due righe al tuo splendido articolo, che pure è toccante, come tutti i tuoi, del resto. Qui ci sono delle parole che in questo “mio” momento, volevo sentire e non mi aspettavo di sentire…Grazie per quello che hai chiamato “aggiustamento di rotta..che altro non è che questo. Il porto è rimasto lì..anche se correggi con coraggio la rotta”. Grazie, è una perla. Fai buon viaggio e che questi prossimi giorni siano lenti e veloci insieme tutti da assaporare, so che i tuoi occhi maturi ed osservatori riporteranno a noi quello che hai sentito nel cuore di quella Terra da scoprire, e ce ne farai scoprire tutta la tua sensazione. Chissà che il miracolo di cui parli, per i tuoi alunni, avvenga davvero, i luoghi fanno crescere anche senza accorgersene..E poi, quando sarà l’ora del rientro, il porto è sempre qui..sentiamo già la mancanza.
    Un caro saluto.

  5. susanna ha detto:

    Le mie due figlie più grandi(15 e 14 anni)tornano volentieri a salutare i loro insegnanti delle medie anche durante le ore di lezione(per la gioia degli studenti…).Loro fratello( che frequenta la 2^ media) spera sempre che le sorelle passino per i saluti quando i loro ex- insegnanti hanno l’ora di lezione nella sua classe…L’ultimo fratello(in 2^ elementare)chiede perché le sorelle non passano a salutare anche le sue maestre…
    Ci uniamo spiritualmente al vostro viaggio in Terra Santa(vi accompagniamo con la preghiera),sarebbe proprio bello poterci andare una volta nella vita!
    Tu magari chiedi il miracolo(lo stesso dei tuoi studenti) anche per i miei figli…

  6. Felicetta ha detto:

    Che bello Alessandro! Una settimana in Terra Santa! Me-ra-vi-glio-so!!!!!
    Ti auguro di vivere un’esperienza che tocchi nel profondo il tuo cuore, che sia un vero incontro con il Signore attraversando quella terra, quei luoghi che lo hanno ospitato nella sua vita terrena.
    Sono sicura che con te e i tuoi colleghi sarà un’esperienza ricchissima di bellezza, di crescita in spitito e umanità per ogni ragazzo/a che sarà con voi.Potranno trovare in voi “più adulti” una guida che li aiuti a “vedere” nella loro vita le orme su cui seguire Gesù nella terra del proprio cuore e ne faranno tesoro al loro ritorno.
    Vi accompagno con la preghiera.

    Un caro saluto, anzi… SHALOM!!!!

  7. Cristina Z. ha detto:

    “..a chi vede troppo, spesso non è dato proteggersi altrettanto”.
    Una spiccata sensibilità aumenta la percezione delle cose, anche della proprià vulnerabilità.
    Capita così di soffrire e magari di non riuscire ad incontrare qualcuno, fuori o dentro di sè, che sia “balsamo per le molte ferite”.
    In queste condizioni anche le correzioni di rotta possono essere molto faticose o addirittura sembrare impossibili.
    Invece il tuo prossimo viaggio non richiederà correzioni: è un viaggio dritto alle radici, proprio là dove è nato tutto.
    Prego perchè tu lo possa vivere in pienezza e, questo un po’ più egoisticamente, che tu possa farcene dono con la stessa gratuità con cui condividi le perle che incontri sul tuo cammino. Buon viaggio.

  8. Fausta ha detto:

    Fortunati questi ragazzi ad averti come professore!

  9. Annunziata ha detto:

    Salve, gentile prof.!
    Sono una molisana,insegnante di Lettere(precaria) di 42 anni.
    Siamo, dunque, colleghi ma nel confronto con lei continuo a vivere la sindrome perenne dell’ allieva e ne sono felice! Nel mio percorso di studi ho avuto sempre insegnanti mediocri, assenti e disfattisti. Con loro ho capito solo bene cosa un insegnante non deve essere. Lei oggi è quello che non ho mai potuto assaporare e da cui posso continuare ad attingere per migliorarmi. Quando sono con i ragazzi vorrei andare oltre i libri di testo, fargli capire che lo “studio” è al tempo stesso il mezzo e il fine per trovare se stessi e il loro posto nel mondo.
    Grazie per i suoi interventi…e spero che fra un impegno e l’altro troverà il tempo di rispondere alla mail-S.O.S, che le ho inviato qualche giorno fa.
    Intanto le auguro un sereno viaggio in Terra Santa.

    Annunziata (10.00 del 7 febbraio 2014)

  10. Cristina ha detto:

    ..”Il giudizio altrui? Spesso è proiezione della nostra paura di fallire”..proprio vero e probabilmente alla paura di sbagliare basterebbe la certezza nell’amore incondizionato di Cristo…ma purtroppo a me capita spesso di confonderlo con l’amore mercenario degli esseri umani, come se non sapessi che è stato lui a volermi così come sono, pregi e difetti inclusi,sempre pronto a rimediare ai miei sbagli gratuitamente, trasformando tutto in una benedizione.

  11. Franci ha detto:

    salve, le parla una universitaria, complimenti per la scelta, lei è proprio una persona intelligente ed ammirevole,continui a farci sognare coi suoi romanzi prof 2.0.
    p.s. posso essere un po’ di parte sono anche io di origine siciliana…ancora complimenti spero in un suo nuovo romanzo molto presto!!!!!!!!!

  12. Margherita e Mattia ha detto:

    Whoa…Ooh…Ooh…
    Fate un buono e bello Viaggio.
    Portateci tutti nelle Vostre tasche.
    Vi pensiamo con i Cuori accelerati,
    le Pupille dilatate dallo Stupore.
    Un saluto da Mattia
    con la sua lavagna di Plexiglass.
    Un Augurio per te e per ogni ragazzo:
    …….ARRICRIATI……
    …ARRICRIATIVI…….

  13. crico ha detto:

    massima stima…
    riesci sempre a scaldarmi il cuore con le tue parole!
    Grazie

  14. maria grazia ha detto:

    ho letto il tuo articolo e , come insegnante del liceo, mi sono trovata a riflettere su quanto dici. Trovo che di fronte a quotidiane delusioni cocenti, uno dei momenti più belli e più significativi , sia quello dell’incontro con ex-alunni.Mi ricordo l’incontro con tre ” rompiscatole ” avvenuto poco tempo fa,due di loro mi avevano fatto dannare tutto l’anno ,eppure sono stata contenta di accogliere i loro sogni e le loro speranze

  15. Alice ha detto:

    Mia figlia ha perso la voglia di studiare.
    Tutta sua madre…è molto distratta.
    Dovesse ritrovarla insieme a quella dei suoi studenti, potrebbe cortesemente riportarcela a casa?
    Nel frattempo mi consolo con il pensiero che altrove fanno simulazioni incrociate di esami e che aggiustare la rotta non è mai un fallimento. Figuriamoci a 16 anni.
    Aspetto il resoconto del viaggio.
    Semplicemente grazie.

  16. Anna ha detto:

    Buon viaggio e grazie per i suoi meravigliosi capolavori (bianca come il latte rossa come il sangue l’ho già letto..sto leggendo cose che nessuno sa) 🙂 la prego continui a scrivere libri magnifici e ci tenevo a dirle che mi piacerebbe avere un prof di italiano come lei.

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