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29 giugno 2012

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Alessandro D'Avenia

Qualche libro, tanti alunni

alexdavenia

I prossimi due incontri. A Torino sul tempo che no

I prossimi due incontri. A Torino sul tempo che non troviamo più e a Venezia sul talento che abbiamo scambiato per il successo. Tutto sempre e solo per rendere più trasparente la vita, che è il compito della cultura. A Torino il 27 settembre con @silvia_nucini nei @choramedia & @will_ita Days, a Venezia il 17 ottobre al teatro Goldoni per il @festivalidee. Nutre la mente soltanto ciò che la rallegra 🤗

Ultima di sei, ti abbiamo sempre chiamato “la pi

Ultima di sei, ti abbiamo sempre chiamato “la picciridda”. Poi ti distrai un attimo e la picciridda è cresciuta, ma hai mantenuto la tua essenza, contenuta nel tuo secondo soprannome: “cuor contento”. Un misto del sorriso di Julia Roberts, l’anima di Ghirri e la gioia di Jovanotti. Senza te non avrei superato Scilla e Cariddi. Senza te i miei libri non avrebbero un volto, le copertine con cui glielo hai dato. Grazie di questi anni. Auguri Picciridda ♥️

@martadavenia

Alibi significa un altro qui, il sospettato non po

Alibi significa un altro qui, il sospettato non poteva essere sul luogo del delitto, era altrove, è quindi innocente. D’estate cerco di non avere alibi, di non essere altrove rispetto a ciò che ho davanti. Per questo torno nei posti in cui la bellezza costringe a un rapporto in scala uno a uno con la realtà. Solo in questi momenti non cerco alibi, altrove. La grazia mi può raggiungere, senza dover far nulla. La gioia ha a che fare con il qui e ora, con il sostare senza bisogno di raggiungere gli altrove mentali e digitali che costantemente creiamo per paura, per noia, per tristezza. Vi auguro, in questo scampolo di estate, di non avere bisogno di alibi per rimanere innocenti, ma di rimanere sul luogo - non del delitto - ma del miracolo quotidiano del mondo. Sono tante le sofferenze, i dolori, le preoccupazioni che ci colpiscono, dalla guerra alle malattie, dai fallimenti agli abbandoni. Ogni giorno ci raggiungono cose che ci spingono a cercare alibi, vorremmo essere altrove, in un mondo diverso. In questi casi è più difficile cercare bellezza, vederla. In questi casi la mia risorsa è la preghiera, mi costringe gentilmente a rimanere nel qui e ora con tutta la sua fatica e complessità, per trovare la via dell’innocenza anche in quella circostanza. Come recita l’ave Maria ci sono solo l’adesso e l’ora della morte, i soli due momenti di totale realtà. Per me è sempre stata una buona difesa dagli alibi. Buona ultima settimana di agosto di vero riposo, senza alibi, nonostante le ferite e i pesi che ciascuno di voi deve affrontare.

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Alessandro D'Avenia

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