Ultimo banco 262. Educazione spirituale
Il quotidiano nasconde l’anima delle persone e ci mostra solo la loro maschera. Me ne rendo conto quando leggo ai genitori uno scritto dei figli e si stupiscono della vita […]
Il quotidiano nasconde l’anima delle persone e ci mostra solo la loro maschera. Me ne rendo conto quando leggo ai genitori uno scritto dei figli e si stupiscono della vita […]
In questi giorni in cui inauguravo l’anno con una nuova classe di quattordicenni ho incontrato tre ex-alunni, guarda caso tre tornate di maturità: 30, 25 e 20 anni. Questi incontri […]
L’acclamata miniserie «Adolescence» mostra che oggi i ragazzi strutturano l’identità online, cioè privi dei corpi. Le quattro puntate sono virtuosisticamente girate in piano sequenza, un’unica ripresa senza stacchi in cui […]
In un recente incontro con studenti mi è stato chiesto: «Come si fa a trovare e custodire la propria identità in un contesto che spinge a stereotiparsi?». Ognuno di noi […]
Qualche giorno fa leggevo a mia nipote storie di paperi ambientate nel mondo antico. Le ho chiesto: “Preferisci i Greci o gli Egiziani?”. Mi ha detto: “Gli Egiziani, perché ci […]
Oggi è la Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si commemora nella data della Dichiarazione dei diritti del fanciullo approvata dalla Nazioni Unite nel 1959, che al primo punto […]
“E io ancora mi sveglio aspettando un messaggio che non arriva… tutta la vita”. Così canta Drast, cantautore del 2001, in un verso che sintetizza la ricerca della sua generazione: […]
Cerco di portare a termine spiegazioni e verifiche entro metà maggio, per poter dedicare l’ultima parte dell’anno scolastico all’esplorazione della vocazione. Esistere (ex-stare: essere saldi fuori) significa “uscire con coraggio”, […]
Un insegnante che mangia in classe i “panini del futuro”. Così Alessandro D’Avenia definisce i momenti di pausa che condivide con gli studenti dell’ultimo anno per parlare anche dei loro sogni e delle loro aspirazioni. Quello che serve ai nostri ragazzi è ascoltare sé stessi mentre raccontano cosa vogliono fare, e il compito dell’insegnante è fare solo da specchio.
La vita è grande, buona, attraente ed eterna. Lo scrive nel suo Diario una ragazza ebrea morta ad Auschwitz a 29 anni: Esther (Etty) Hillesum, che voglio ricordare in vista della prossima giornata della Memoria. La scrittrice Elisabetta Rasy le ha dedicato un’intensa biografia (Dio ci vuole felici. Etty Hillesum o della giovinezza) come gesto di gratitudine per averle fatto scoprire, in momenti oscuri, che vivere è trovare la propria forma, in qualsiasi circostanza.